Da venerdì 14 a domenica 16 maggio Trieste ospiterà per la sesta volta l'Adunata dell'Associazione Nazionale Alpini.
La prima volta che gli Alpini si radunarono a Trieste fu il 13 aprile 1930. L'A.N.A., che allora si chiamava "10' Reggimento Alpini", è sorta da pochi anni, ma è già in grado di riempire la nostra città con un'immane invasione di penne nere. Scrive "Il Piccolo": "La sera in Piazza Unità vi sono quattro fanfare e si canta e si balla. Tutta Trieste per due giorni è per le vie, nelle piazze, sulle rive, nei locali pubblici dove si trovano gli Alpini. Ma il segno più caratteristico della fraternità dei Triestini con gli Alpini è costituito dagli inviti che i cittadini, e particolarmente i popolani, con slancio generoso e commovente, vogliono fare agii ospiti. Si può dire che non c'è casa dei rioni popolari che non abbia alla sua mensa modesta il suo bravo Alpino o, addirittura, il suo gruppetto di "scarponi"".
Gli Alpini tornano a Trieste nove anni dopo: i giorni 15, 16 e 17 aprile 1939. E' un'Adunata un po' in sordina. Da poco è giunta la notizia dell'eroica morte dei nostro concittadino Mario Granbassi nella guerra di Spagna. Fosche nubi di guerra si addensano su tutta l'Europa, l'Italia ha appena occupato l'Albania e molti Alpini sono già stati richiamati alle armi.
Gli eventi bellici, particolarmente tragici nella nostra Regione, nell'ottobre dei 1943 portano allo scioglimento della Sezione triestina dell'A.N.A., che risorge solo nel 1947. Ma la guerra ha privato Trieste di tanti suoi Alpini che sono rimasti per sempre nel fango dell'Albania, sulla steppa della Russia, nei boschi della Iugoslavia e tra i sassi dell'Istria e Venezia Giulia. La Sezione ha perso per sempre i Gruppi di Fiume, Pola, Zara, Postumia, Aurisina, Monfalcone, Ronchi dei Legionari e la sotto?sezione di Gorizia.
La Sezione ora si ritrova arricchita solo delle Medaglie al Valor Militari, la maggior parte delle quali "alla memoria". Trieste, sotto dominazione militare anglo-americana, non è ancora ricongiunta con la Madrepatria. Bisognerà attendere ancora altri anni, ed altro sangue sarà versato prima della nuova redenzione. Il 26 ottobre 1954 finalmente il tricolore sventola sui pili in Piazza Unità d'Italia.
Nell'aprile dei 1955 Trieste accoglie l'Adunata Nazionale degli Alpini in un tripudio di folla, e dieci anni dopo (1965) nuovamente gli Alpini sì radunano nella nostra città. Ma è nel 1984 che Trieste supera se stessa con un'Adunata veramente oceanica, un'Adunata indimenticabile, un'Adunata di cui gli Alpini di tutta Italia ancora parlano con ammirazione.
Ora la Sezione di Trieste ha voluto riproporre questa città per ospitare gli Alpini nel 2004, ritenendo così di onorare degnamente il cinquantesimo anniversario dei ritorno di queste terre all'Italia. Varie altre città si erano proposte alla Presidenza Nazionale per il 2004, ma tutte immancabilmente hanno immediatamente ritirato la propria candidatura non appena sono venute a conoscenza della nostra motivazione.
Il cinquantesimo anniversario della Seconda Redenzione di Trieste è un avvenimento enormemente sentito, non solo dai Triestini, ma da tutti gli Alpini, come attestano i messaggi di solidarietà che in questi giorni ci giungono da tutta Italia.
1954 – 2004: sono trascorsi cinquant'anni; ma ancora vivo è il ricordo di quei giorni in chi ebbe la fortuna dì esservi presente, di chi, dopo aver vissuto i dolorosi momenti dei novembre 1953, vide i colori della Patria ritornare un anno dopo nell'italianissima Trieste, Ma anche vivo è il sentimento di chi, più giovane, rivisse quei momenti nel ricordo degli anziani.
14, 15 e 16 maggio 2004: tre giorni per onorare i nostri Caduti per Italianità di Trieste, ma anche per ritornare, in un tripudio tricolore, alla gioia di quegli indimenticabili momenti di cinquant'anni fa e per farne partecipi gli Alpini che, da ogni parte d'Italia, accorreranno nella nostra città.
Dario Burresi