IL TRATTATO DI OSIMO NELLA REALTA'
IV°
GRAVI DANNI PER LA POPOLAZIONE E LE ISTITUZIONI ITALIANE IN ZONA B
Con il Trattato di Osimo e conseguente decadenza del Memorandum di Londra verrebbe a cessare la tutela particolare del gruppo etnico e delle istituzioni scolastiche, culturali e sportive esistenti in zona B prevista e stabilita in dettaglio e con efficacia dal Memorandum di Londra.
Verrebbe pure a cessare l'esistenza della Commissione mista italo-jugoslava che, secondo il Memorandum, sovrintende ora alla tutela di tali minoranze e di tali diritti.
Il richiamo, in sua sostituzione, alla legislazione interna di ciascuno dei due Stati firmatari costituisce un'evidente condizione peggiorativa e comunque creerebbe una condizione di netto sfavore per gli italiani residenti in Zona B, in confronto agli sloveni residenti in zona A (8% della popolazione), date le caratteristiche generali dell'ordinamento interno dei due Stati.
Inoltre coloro che prima della guerra risiedevano in Zona B e loro discendenti, i quali avevano tuttora conservata la cittadinanza italiana in dipendenza della mai cessata sovranità italiana sulla detta Zona, diverrebbero cittadini jugoslavi, a meno che, optando per l'Italia, lascino entro tre mesi, la propria terra emigrando altrove.
Tale nuovo esodo, a 32 anni di distanza dalla fine della guerra, pena la perdita della cittadinanza italiana, oltre che costituire un ulteriore assurdo onere a carico della comunità italiana, rappresenterebbe una manifesta violazione dei diritti dell'Uomo che garantiscono ai cittadini di tutto il mondo il diritto di non essere privati della cittadinanza e di non esser costretti a lasciare la propria terra in dipendenza della nazionalità di origine o delle proprie opinioni politiche.