A BAITA POLESINE UN SUCCESSO STRABILIANTE
SIMONE CRISTICCHI INCANTA CON IL SUO “MAGAZZINO 18”
Grande, grandissimo successo di pubblico e di critica a Badia Polesine (in provincia di Rovigo) per Simone Cristicchi, impegnato il 30 luglio u.s. nello spettacolo intitolato “Magazzino 18”, un imponente contenitore eretto a Trieste, dove trovarono – negli anni ’50 – temporanea (per poi diventare definitiva) collocazione le masserizie degli esuli istriani, fiumani e dalmati ed anche di tutti coloro che fuggirono per non dover patire in prima persona la tragedia delle Foibe.
Sempre in primo piano, Cristicchi, non si è risparmiato mai, neppure un momento a nessuna esitazione, mai alcun tentennamento, sempre vigile, attento e determinato, sia nella prosa che nel canto (le musiche, veramente appropriate ed efficaci, sono state composte dal M° Valter Sivilotti).
Mentre il pubblico, letteralmente rapito dall’incalzare dello spettacolo, è rimasto in muto – ma si potrebbe anche dire in quasi religioso silenzio … L’interno del Teatro Sociale di Badia, ora dedicato a Balzan, costruito nel 1955, vera e propria costruzione – e silente testimone – di altri tempi, ma perfettamente conservato, ha registrato, con un pienone di ascoltatori, un evento raro quanto importante e significativo non solo per la città di Badia ma anche per tutto il Polesine, quella magnifica terra che sa di Mesopotamia italiana stretta com’è tra l’Adige e il Po, i due più grandi fiumi della penisola.
Molti, purtroppo, gli intervenuti che sono stati esclusi. Non sono riusciti, infatti, a trovar posto in sala perché la rappresentazione, in un primo momento organizzata all’aperto, è stata poi, per timore della pioggia, dirottata nel sicuro e confortevole stabile teatrale, vero scrigno della città.
Tanti gli interessati affluiti anche da altre province. A loro l’Assessore alla Cultura ha rivolto parole di scuse ma anche di ringraziamento per aver voluto giungere a Badia Polesine e, rammaricandosi, ha ricordato che la capacità teatrale è di “soli 260 posti”.
Riassumere, dunque, in poche righe, la serata rimane difficile quanto arduo. Ai sostantivi è più facile supplire con gli aggettivi e con gli avverbi: sintetizzano perfettamente il clima vissuto.
Cristicchi, infatti, ha saputo magicamente attrarre l’attenzione, mai facendo venir meno le aspettative; anzi in un crescendo martellante, con un perfetto accompagnamento musicale, ha riportato storie di lacrime e sangue come quella accaduta il 18 agosto 1946 a Vergarolla (Pola) dove vennero fatte brillare delle mine marittime che causarono molti morti e tanti feriti.
Alla fine dello spettacolo gli intervenuti, alzatisi in piedi, hanno a lungo applaudito l’attore e cantante, indirizzandogli appropriati stimoli laudativi, gridandogli BRAVO, BRA – VO!!!! per diversi minuti