UN VIDEO-GIOCO SLOVENO SULLE FOIBE
Proprio nei giorni in cui, in Italia finalmente si arrivava, dopo tanti anni di silenzi, alla decisione di commemorare le vittime delle foibe, con un riconoscimento unanime di quegli orrori, la scoperta che su internet era stato pubblicato un macabro videogame per l'infoibamento virtuale.
Il sito internet sloveno della testata Mladina (83) offre, a tutt'oggi, sebbene gli abbiano cambiato il nome da Fojba 2000 a Sprava 2004), in un link, una versione particolare del famoso gioco Tetris, dove invece delle solite figure geometriche da far cadere, incastrare fra loro ed eliminare, ci sono delle persone, che vengono gettate con un calcio in una cavità carsica.
L'abilità, in questo caso, consiste nel riuscire ad infoibare il maggior numero di persone occupando il minor spazio possibile.
Il giocatore può scegliere di buttare nella foiba partigiani, domobranci oppure entrambi. Gli uni e gli altri, con una mitraglietta al fianco, sono riconoscibili dalla divisa: verde con la bandiera slovena e la stella rossa quella dei partigiani, azzurra con la bandiera slovena quella dei domobranci.
Un gioco di pessimo gusto al quale hanno partecipato, dall'agosto del 2000, quando e' nato il sito on line del settimanale, ad oggi, più di 55.000 persone.
Il periodico fornisce anche notizie statistiche sulle preferenze dei giocatori: il 49% ha optato per buttare nella fossa i domobranci, oltre il 19% i partigiani ed il 32% gli uni e gli altri.
Superfluo dire che questo gioco offende profondamente la memoria di tante persone, italiani ma anche slavi, che nelle foibe hanno trovato la morte.
In seguito alla mia denuncia del 9 febbraio, il giorno successivo, 40 parlamentari di Alleanza Nazionale hanno presentato un'interrogazione al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro per le Innovazioni e le Tecnologie Lucio Stanca chiedendone l'oscuramento.
Dalla denuncia è nata una polemica, ripresa anche dalla stampa, che ha dato vita ad un forum sul sito della testata slovena, in cui sono state espresse opinioni sulla questione.
In una replica ufficiale, firmata dal caporedattore Jani Sever, il settimanale sloveno si è difeso sostenendo che:
Il gioco Fojbe è un contributo di Mladina per la riconciliazione in Slovenia. Nelle cave carsiche cadono, indiscriminatamente, sia i partigiani, sia i domobranci. Il gioco non ha niente a che vedere con il fascismo italiano della prima metà del XX secolo e con gli eccidi illegali di italiani avvenuti dopo la guerra.(84)
Per Jose Pierevec, storico italiano di origine slovena, autore di numerosi testi sulla dissoluzione della ex Jugoslavia:
Mladina è sempre stata eccessiva ed iconoclasta, ma non mi piace questo gioco, i morti meritano rispetto. Questo è un modo poco elegante di esorcizzare e superare il passato facendosi beffe di tutto. E' una provocazione contro tutte le retoriche, ma non ha un segno politico preciso.
Secondo Pierevec, la frase ''gloria ai caduti'', con la quale si chiude il video-game, è uno sbeffeggio alla prosopopea e alla retorica del vecchio regime di Tito.
Quella era la frase che è stata ripetuta per 50 anni ad ogni occasione, ad ogni cerimonia. I ragazzi di Mladina hanno trovato un brutto modo per cancellare cliché che per loro non significano più niente.
Comunque, la vicenda drammatica delle foibe è usata come strumento politico per sviare l'attenzione della gente da ben altri problemi. E queste polemiche giungono in un momento decisamente poco opportuno, mentre la Slovenia si accinge a entrare in Europa.
Personalmente non credo affatto che un gioco di questo tenore possa favorire riconciliazioni. Sono convinta che al contrario possa alimentare l'odio, i rancori e le incomprensioni.
La doverosa riconciliazione, infatti, non può assolutamente prescindere dal rispetto delle vittime di tanti orrendi massacri ed è evidente che la gravità non cambia se ad essere "infoibati" sono degli sloveni piuttosto che degli italiani.
Il ministro per l'Innovazione Tecnologica Lucio Stanca si è subito mosso rendendo noto che, in concomitanza con la Giornata della Memoria, dedicata proprio alle migliaia di vittime delle foibe, egli aveva chiesto alla Farnesina di attivare i canali diplomatici affinché venisse posta alle autorità slovene la richiesta di oscurare subito l'offensivo e vergognoso gioco di abilità Fojbe 2000. Stanca ha inoltre auspicato che
il Governo di Lubiana aderisca prontamente a questa richiesta per evitare che una vicenda drammatica come quella delle foibe, di cui la nostra storia non si è ancora pienamente appropriata, possa essere ulteriormente banalizzata con un ignobile videogioco che costituisce, attraverso l'enorme propagazione della Rete, una istigazione alla violenza e all'odio tra popoli, rappresentando le drammatiche vicende che si sono consumate nelle cavità carsiche come un passatempo, con devastanti effetti diseducativi soprattutto per i più giovani.(85)
Nel forum del sito sloveno Mladina aperto all'interno dell'articolo Foibe 2004 le "Brigate Autonome Livornesi" hanno scritto:
Chi si schiera col fascismo merita di morire oggi come ieri, nessuna revisione, nessuna pietà. Undici ragazzi appartenenti alle Brigate Autonome Livornesi furono denunciati e diffidati 3 anni fa, per aver esposto uno striscione con scritto: Tito ce l'ha insegnato, la foiba non è reato. Grazie ai nostri avvocati, l'accusa cadde. Perché, come già sapevamo, per le foibe NON e' mai stato fatto nessun processo storico.
Stella, su "Il Corriere della Sera", ha utilizzato l'esempio di questa iniziativa di Mladina, da egli stesso definito "indecente" per avvalorare la tesi che
in Slovenia cresce un sentimento di orgoglio nazionale che sfocia spesso in giornali, e in tv, nelle piccole sopraffazioni burocratiche, in un'ostilità nazionalista di cui la nostra minoranza finisce per fare le spese. Basti annotare il rifiuto del settimanale Mladina di rimuovere dal sito internet, nonostante le proteste italiane del Ministro Lucio Stanca, un gioco indecente che si intitola Fojba 2000 e consiste nell'accatastare in ordine una pila di cadaveri. (86)