Un popolo non (r)esiste se non riesce a stabilire un rapporto duraturo e consapevole con i diversi “segni” del proprio passato. Non vi è identità senza memoria. Esistere o (r)esistere significa riuscire a trasformare in simboli e messaggi gli “appuntamenti” di cui è fatta la vita. I popoli non sono solo “materia”, aride cifre, fatiche quotidiane, amori, sofferenze: sono soprattutto ricordo, racconto; consegna ai posteri della propria storia e della propria civiltà. Partirei proprio da qui per entrare nel merito della nuova “fatica” di Luciana Melon: vi è, in lei, la consapevolezza che il tempo non gioca a favore del popolo della diaspora, anzi, disperde, offusca e, alla fine, rimuove la memoria collettiva. Se non “fermiamo”, sulla carta, il passato andrà completamente perso e non vi sarà più traccia del popolo istriano, di quello andato e di quello rimasto. Le storie raccolte da Luciana Melon rappresentano un mosaico con tasselli, “al femminile” che inducono il lettore alla riflessione. La corriera come metafora del prima e del dopo, un cordone ombelicale che va reciso, anche con le botte. Ma ha ancora un senso scrivere di esodo, di maniere forti, di ideologie, di paure, di confini? Sì, ma non nel senso del puro revanscismo, di alimentare divisione e odio, bensì di dare giustizia a “Maria e le altre” che si sono trovate in un periodo storico più grande di loro e che hanno pagato duramente le loro scelte. Sia un monito, questo libro di Luciana Melon, a chi, con faciloneria, “soffia sul fuoco” dei vari “ismi” e sia da viatico alle nuove generazioni affinché non vi siano più “Maria e le altre” declinate nella sofferenza del nuovo Millennio.
Massimo Gobessi
Luciana Melon, nata a Buie d’Istria, ha vissuto i primi anni della sua infanzia nel Centro di Raccolta Profughi di Padriciano assieme a tre generazioni della sua famiglia. Dopo il Liceo Scientifico ha conseguito il Diploma Universitario di Traduttrice e Corrispondente presso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Traduttori ed Interpreti di Conferenze e la Laurea in Lingue e Letterature Moderne. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni tra le quali il “Dizionario del dialetto umaghese”, “Bàti bàti le manine”, una raccolta delle filastrocche della tradizione istriana recentemente tradotta anche in lingua croata, e “Il berrettino rosso” con le testimonianze del campo profughi di Padriciano.
Suoi racconti e poesie hanno ottenuto premi e riconoscimenti a concorsi letterari nazionali ed internazionali. All’attività letteraria ha inoltre affiancato quella teatrale scrivendo numerose commedie messe in scena da varie compagnie sia nel Friuli Venezia Giulia che in Istria.
Appuntamento: venerdì 16 ottobre 2020, ore 17.30 presso la sede della Lega Nazionale, via Donota 2/terzo piano (ascensore)
Presentazione del volume di Luciana Melon “MARIA e le altre”
Hammerle Editori in Trieste (2020)
Interventi di Rosanna Puppi e Giorgio Levi; alla chitarra, Andrea Alessio
A causa delle normative vigenti per l’emergenza Covid-19, i posti sono limitati ed è obbligatoria la prenotazione telefonando al n. 040 354343 – 348 5166126.