Un questionario sul “Va pensiero”

Spett.le Lega Nazionale,
sono una studentessa dell’Università di Venezia “Ca’ Foscari”, e sono figlia di un’esule istriana. Sto svolgendo una ricerca universitaria sul ruolo del canto dei cori verdiani del “Va’ pensiero” e “O Signor che dal tetto natio” nella cultura degli esuli istriani, fiumani e dalmati.

Ho preparato un questionario rivolto alle persone che abbiano sperimentato la drammatica esperienza dell’esilio.

Vi chiederei, per cortesia, di divulgare la notizia tra i vostri iscritti: è fondamentale, per me, raccogliere un materiale copioso per poter ampliare la mia ricerca.

Il questionario si può facilmente scaricare dal sito internet www.istria.tk ; se necessario, può essere richiesto ai miei recapiti, che vi autorizzo a divulgare.

Può essermi restituito, una volta compilato, nei seguenti modi:
– via email, a chiarabertoglio@yahoo.it , come allegato;
– via fax, allo 011 33 27 75
– per posta, a Chiara Bertoglio, corso Monte Cucco 125, 10141 Torino
– chi preferisse un’intervista telefonica può richiederla allo 011 33 48 46.

In ogni caso, il termine ultimo ed improrogabile per la consegna dei questionari è il 30 settembre 2005.

Vi ringrazio di cuore se vorrete cortesemente aiutarmi.
Tanti cordiali saluti,
Chiara Bertoglio

articolo tratto da News ITALIA PRESS

Torino – AAA istriani nel mondo cercasi. Perchè Chiara Bertoglio, 22 anni, figlia di un’esule istriana, sta redigendo una ricerca universitaria con l’obiettivo di capire il ruolo svolto dal canto del “Va’, pensiero” nei raduni delle comunità di istriani all’estero.

Facendo appello agli esponenti della diaspora succeduta alla fine della seconda guerra mondiale e agli accordi per l’attribuzione dei territori della Venezia Giulia e dell’Istria, Bertoglio, musicista nella vita e studentessa di musicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, cercherà di raccogliere il maggior numero di risposte sul tema. La ricerca si baserà su interviste, rilevando dati sia quantitativi che qualitativi che possano dare un’idea dei sentimenti che il canto verdiano suscita e quanto esso formi parte del patrimonio della storia di una regione.

Il questionario è infatti impostato in due parti: la prima rileva la provenienza, le date di partenza, i legami con un contesto musicale generale, un eventuale amore per l’opera; la seconda parte invece riguarda gli aspetti psicologici e musicologici, con la richiesta di una propria autodefinizione, tra esule, profugo, immigrato, emigrato, rifugiato politico.

L’analisi verterà poi anche su parti del brano, come parte della storia d’Italia, ma anche come canto che individua situazioni particolari. Il lavoro coinvolgerà persone che abbiano vissuto direttamente l’esperienza dell’esilio dall’Istria, in seguito ai drammatici avvenimenti seguenti la seconda guerra mondiale, tra foibe titine, divisioni territoriali ed emigrazioni dalle regioni passate sotto territorio jugoslavo.

News ITALIA PRESS