Un’opera postuma di William Klinger
By Rosanna Turcinovich Giuricin Settembre 12, 2018
William KlingerNel Pavletic/PIXSEL
TRIESTE | Il disdegno e l’orgoglio sono due stati d’animo che ben sintetizzano la cerimonia di presentazione, ieri, nella sede della Lega nazionale di Trieste, dell’opera postuma di William Klinger “Un’altra Italia: Fiume 1724- 1924”, edita dalla Lega in collaborazione con il Centro di ricerche storiche di Rovigno.
“Orgoglio – hanno rilevato Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega nazionale di Trieste, e Giovanni Radossi, direttore del Crs – per l’altissima qualità scientifica e di ricerca, l’opera pregevolissima di Klinger, che ha raccolto nei suoi scritti l’essenza della fiumanità, dell’identità plurilingue e multiculturale della sua città”. Un’attività storiografica, quella dello studioso fiumano, che ha contribuito ad arricchire e a qualificare – da qui l’orgoglio – la dimensione culturale complessiva della componente italiana dell’Adriatico orientale. Disdegno, invece – hanno affermato i relatori – per la vicenda assurda che ha tragicamente stroncato la giovane vita di William in un parco di New York nel gennaio del 2015 e che ha privato noi tutti della presenza così ricca, intensa, così viva di William Klinger”.
Giovanni Radossi ha illustrato la poliedricità e la straordinaria qualità dell’opera storiografica di Klinger, che fu per lungo tempo uno dei ricercatori del Crs. La sua conoscenza di numerose lingue, la sua preparazione forgiatasi presso vari centri universitari europei nel fecondo humus di contatti e relazioni con diverse scuole storiografiche e di pensiero, gli hanno consentito di avere uno sguardo straordinariamente aperto e innovativo nei confronti delle vicende storiche delle nostre terre, della storia di Fiume e, in particolare, del comunismo di Tito. “La sua qualità più pregevole – ha rilevato Sardos Albertini – è stata senz’altro quella di sapere sempre inserire i fatti specifici, gli elementi storiografici di estremo dettaglio, che egli ha analizzato con straordinaria cura scavando scrupolosamente negli archivi e studiando con cura tutte le fonti, spesso scoprendo elementi nuovi e inediti, nel più ampio contesto dei grandi processi epocali della storia europea e universale”.
L’opera presentata ieri a Trieste, che verrà riproposta il 28 settembre prossimo a Fiume e che si avvale della cura redazionale dello storico Diego Redivo, raccoglie la storia di 200 anni della città di Fiume. “Una storia particolarissima – ha detto Sardos Albertini – una delle più complicate da comprendere e svelare in Italia e in Europa, in cui l’identità fiumana italiana espressa dai valori di una forte autonomia municipale ha dovuto confrontarsi e trovare difficili equilibri, di volta in volta, con i vari poteri e le varie forze nazionali che si sono alternate nel complesso scacchiere del porto adriatico”.
Klinger – alla mattinata di ieri presente anche la vedova Francesca – ha saputo magistralmente cogliere le sfumature di questa storia e inserirle nel fiume dei grandi processi mondiali degli ultimi secoli. “William – è stato detto – “per noi tutti è stato una miniera inesauribile, che ci riserva ancora tante pietre preziose da scoprire”.
In copertina non potevano mancare i colori della bandiera fiumana.