Tutta la storia del Tricolore a Basovizza

A differenza delle altre visite presidenziali e/o di altre cariche dello Stato nelle quali il cerimoniale della Lega Nazionale era stato sempre interpellato in qualità di gestore, insieme al Comune di Trieste,  del sito del Sacrario della Foiba di Basovizza – Monumento Nazionale, per questo importante avvenimento è stato escluso ed ha dovuto adeguarsi alle strettissime direttive imposte dal cerimoniale del Quirinale e , di rimbalzo,  a quelle della Prefettura di Trieste.

Il 1 luglio u.s., al sito monumentale, si è svolto un sopralluogo degli addetti del cerimoniale del Quirinale unitamente a quelli della Prefettura e del Comune di Trieste.

Alla Lega Nazionale, presente in tale occasione, è stato chiesto solamente di provvedere alla rimozione, in modo provvisorio, dei ganci portacorona per agevolare la deposizione da parte delle Guardie d’Onore – Corazzieri, e null’altro. Non si è minimamente accennato alla questione del Tricolore che, quotidianamente, la Lega Nazionale provvede ad issare sul pilo presente.

A quel sopralluogo ne è seguito un altro, in data 12 luglio u.s.: la Lega Nazionale ha aperto il museo e ha offerto tutta la disponibilità, come richiesto dagli uffici della Prefettura, per l’utilizzo dei soli servizi igienici.

Non è stato mai fatto cenno alcuno al Tricolore che, in quel momento, già era issato, come sempre, al suo posto.

Si precisa che, come tradizione consolidata, la cerimonia dell’alza e ammainabandiera, nelle giornate festive  dal 2 giugno al 1 novembre, viene svolta, a turno, dalle associazioni combattentistiche e d’arma aderenti alla Federazione Grigioverde; in quella giornata (domenica 12 luglio)  il turno era assegnato all’Associazione Carabinieri in Congedo e la cerimonia stessa ha avuto luogo alle ore 10.00.

Il Tricolore utilizzato in quella giornata è stato fornito, come di consueto, dalla Lega Nazionale ed è quello che, solitamente viene utilizzato nelle occasioni ufficiali (misura 300 x 225).

Tutta la delegazione del cerimoniale del Quirinale (una trentina di persone), accompagnata dai funzionari del cerimoniale della Prefettura e del Comune di Trieste, alla fine del sopralluogo,  non ha dato disposizioni alcune al funzionario della segreteria di presidenza della Lega Nazionale presente in loco né sulla bandiera né su quant’altro necessario.

Nel pomeriggio di domenica 12 luglio, alle ore 17.30, il funzionario della segreteria di presidenza è stato contattato,  telefonicamente, dall’ufficio di Gabinetto del Sindaco (ufficio del cerimoniale) con la richiesta anzi con l’ordine di procedere con l’ammaina bandiera del Tricolore issato sul pilo presso il Sacrario di Basovizza, adducendo la motivazione che nemmeno al Monumento di Fucilati di Basovizza si sarebbe issata la bandiera, uniformando così le due cerimonie.

Di ciò è stato informato il presidente delle Federazione Grigioverde e quello della Lega Nazionale.

Alle ore 19.04, giunge al funzionario della segreteria di presidenza la seconda telefonata dall’ufficio di Gabinetto del Sindaco che comunica di annullare l’ordine poc’anzi ricevuto e di lasciare al suo posto, al sito di Basovizza, il Tricolore.

La giornata del 12 luglio si conclude così, il Tricolore, issato sul pilo,  viene lasciato al suo posto in quanto “custodito” dalle forze dell’ordine che saranno presenti ininterrottamente fino al giorno seguente.

Lunedì 13 luglio, giorno della cerimonia con i due Presidenti, già alle ore 7.15, il personale della Lega Nazionale provvede all’apertura del Centro di Documentazione; il Tricolore è al suo posto.

Intorno alle ore 10.00, mentre si stavano ultimando gli ultimi ritocchi organizzativi in vista della cerimonia, arriva al sito di Basovizza un alto ufficiale della Marina Militare e, subito dopo, un mezzo dell’esercito con alcuni uomini che, dal mezzo stesso, iniziano a scaricare tre pili per le bandiere “da campo”, iniziando a  preparare gli stessi.

Il Tricolore issato sul pilo è ancora al suo posto.

I militari, finito il lavoro di montaggio dei nuovi pili, procedono con issare le tre bandiere: italiana, slovena, europea. A questo punto, uno dei militari si avvicina al pilo dove sventola il Tricolore e procede con l’ammainabandiera.

I funzionari della Lega Nazionale, presenti sul posto, filmano tutta la scena e si avvicinano al militare per ritirare il Tricolore ammainato: il militare non lo consegna alla Lega Nazionale ma lo ripiega con cura e li informa che sarà nuovamente issato a fine cerimonia.

Così è stato, come si vede dalla fotografia che, conclusa la cerimonia,  ritrae la corona deposta dai due Presidenti con, sullo sfondo, il nostro Tricolore regolarmente issato sul pennone.

Va precisato che , anche alla “Foiba 149 di Monrupino”,  il Tricolore sventola permanentemente con la considerazione che i due luoghi non sono dei “monumenti alla memoria”, ma due Sacrari ovvero Monumenti Nazionali dove sono sepolti i Caduti e , come in ogni Sacrario che si rispetti,  in Italia o all’Estero (ad esempio Quota 33 ad El Alamein o Caporetto) , hanno l’esposizione permanente del Tricolore proprio a significare che quei Caduti lo sono stati per la Patria.

La Lega Nazionale

 

 

S’invita gentilmente alla condivisione e alla diffusione del comunicato, grazie.