Il tricolore con la stella rossa, la bustina di partigiani di Tito, slogan d’altri tempi e insulti a «Berlusconi fascista» sono l’incredibile messinscena che ha bloccato un gruppo di esuli italiani colpevoli di voler deporre dei fiori su una foiba. La gazzarra è scoppiata ieri mattina a 12 chilometri da Trieste, nei pressi del paese sloveno di Lokev (Corgnale di Divaccia). Alla fine gli esuli istriani, fiumani e dalmati, hanno dovuto far marcia indietro senza poter raggiungere la foiba. Una delle tante cavità carsiche dove nel 1945, a guerra finita, furono trucidati non solo italiani, ma pure sloveni.