UN INCUBO DURATO NOVE ANNI
Maggio ’45: Trieste vive la tragica esperienza del “terrore”. Sparizioni, infoibamenti, violenze, il tutto caratterizzato dalla casualità: gli uomini con la stella rossa di Tito colpiscono fascisti e antifascisti (gli appartenenti al CLN), colpiscono soprattutto tanti che niente avevano avuto acchè fare con gli schieramenti della politica.
Perchè questa appunto, la casualità è la triste logica del “terrore”, quello che per lunghi nove anni ha continuato a gravare (consapevole o inconscio) sulla città di San Giusto.
Sarà solo il 26 ottobre ’54, con l’arrivo dell’Italia che l’incubo avrà finalmente fine: perchè, da quel giorno, i Triestini sanno che, se dovessero anche ritornare i Titini, ci saranno loro, i nostri soldati, i soldati d’Italia, a difendere Trieste. Libera e italiana. |
16.00 Paolo Sardos Albertini, Presidente della Lega Nazionale,
introduzione dei lavori
16.20 Ivan Buttignon e William Klinger
“Marzo 1947 : la prima brigata proletaria a Trieste. L’ultimo tentativo di occupazione militare jugoslava”
16.50 Andrea Vezzà
“Il ruolo della destra triestina tra il 1945 e il 1954”
17.10 William Klinger
“L’azione politica jugoslava sul Partito Comunista Italiano”
17.30 Mattia Zenoni
“L’MSI nazionale e la questione triestina”
17.50 Ivan Buttignon
“La Zona B dall’Italia alla Jugoslavia. Il tramonto della Nota Tripartita”
18.10 Paolo Radivo
“Ritorno a metà”
18.30 Michele Pigliucci
“Il contesto e gli effetti delle eroiche giornate del 1953”
18.50 Lorenzo Salimbeni
“La Saar, una storia parallela”