“A Simone Cristicchi, quale segno di riconoscenza del Comune di Trieste per lo spettacolo Magazzino 18, lucida e delicata testimonianza dei dolorosi trascorsi delle nostre genti”. E’ questa la dedica, incisa nella targa ufficiale del Comune, che il sindaco Roberto Cosolini ha consegnato oggi (martedì 12 novembre) a Simone Cristicchi, nel corso dell’incontro, svoltosi nel salotto azzurro del palazzo municipale, presenti tra gli altri il vicesindaco Fabiana Martini, l’assessore Elena Marchigiani, il presidente del Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, il presidente del Teatro Stabile Milos Budin con il direttore Antonio Calenda, il vicepresidente del Consiglio comunale Alessandro Carmi, i consiglieri comunali Roberto Decarli, Patrik Karlsen, Paolo Rovis, Giovanni Coloni, Manuela Declich, Salvatore Correli, nonché numerosi rappresentanti delle principali Associazioni legate al mondo dell’Esodo istriano, fiumano e dalmata.
“L’attestazione di stima, gratitudine e affetto per una persona che a Trieste e alla sua comunità ha dato qualcosa d’importante” è stata ribadita dal sindaco Cosolini che ha evidenziato anche “l’emozione straordinariamente positiva Magazzino 18”, conclusa con “un applauso finale che è stato liberatorio, come se si fosse tolto un peso su una vicenda triste, dolorosa e drammatica, oggetto di rimozione, divisione e giustificazionismi”. “Abbiamo fatto un ulteriore passo avanti –ha detto ancora il sindaco- che ora sarà proposto alla comunità civile del nostro Paese”. Il primo cittadino ha infine ringraziato Cristicchi a nome della città, “per la scelta, per il coraggio e anche per essere riuscito a superare i momenti difficili prima del debutto”, per aver realizzato uno spettacolo “con rispetto, delicatezza, talento autentico e tanta voglia di futuro”. Ringraziando il sindaco per il riconoscimento della città, “mi sembra –ha detto Simone Cristicchi- di aver vissuto un sogno quella settimana”, che non si sarebbe realizzato senza l’aiuto di tante persone, alcune anche presenti nell’incontro odierno. In particolare Cristicchi ha voluto ricordare “l’atto di coraggio del Teatro Stabile”, l’onore di aver potuto lavorare con “un folle visionario” come il direttore Antonio Calenda, che l’ha guidato e l’ha fatto diventare attore, l’apporto prezioso del presidente Milos Budin, ma soprattutto, quando pensavo di abbandonare, “la mia mamma che, dal suo letto di sofferenza in ospedale, mi ha detto che dovevo andare a Trieste a fare Magazzino 18” e che anche lei potrà ora vedere il prossimo anno. Infine Simone Cristicchi ha voluto ringraziare anche Piero Delbello, “la persona che mi ha aperto le porte del Magazzino 18” e sono tanti i teatri e soprattutto le scuole in Italia stanno chiedendo di poter vedere “Magazzino 18”.
Il comunicato stampa e le foto provengono dalla rete civica del Comune di Trieste.