Non solo Balkan: le aggressioni alle sedi della Lega Nazionale

NON SOLO BALKAN

Le aggressioni alle sedi della Lega Nazionale, simbolo dell’identità italiana

1898

Agli inizi del 1900, la Lega Nazionale poteva annoverare 49 Gruppi Locali della Sezione Tridentina, 76 di quella Adriatica e 12 della Dalmazia, con un totale di 25 mila soci.

Ma per l’Istituzione la vita non era facile. Infatti dovette sopportare a più riprese, oltre alla diffidenza della polizia, anche angherie, vandalismi, atti intimidatori: vennero presi infatti di mira e danneggiati gli edifici di San Croce di Trieste , di Sebenico, di Borgo Erizzo (a Zara) .

Venne assaltata con mano armata la scuola non ancora finita di Duino e furono abbattute le porte, le finestre, i pilastri e il tetto.

Ma nonostante tali vessazioni, la Lega continuava ad innalzare le sue scuole, formidabile tutela del glorioso patrimonio della lingua e della cultura italiana.

 

1915

Il 14 luglio 1914 doveva celebrarsi a Parenzo il XIV Congresso della Lega Nazionale. In considerazione del drammatico precipitare degli eventi in Europa, esso venne sospeso.

Con orgoglio, il Sodalizio vedeva la numerosa schiera di giovani, sorretti dalle idealità che aveva saputo infondere negli anni precedenti, correre per arruolarsi nell’esercito italiano e combattere per la redenzione della loro terra natale.

L’ultimo atto del Consiglio Generale, nel 1915, fu l’erogazione di un contributo di 10.000 corone, quanto era liquidamente disponibile, a favore dell’arruolamento dei Volontari Irredenti.

E se è pur vero che a Trieste nella notte del 23 maggio 1915, veniva data alle fiamme la sede de “Il Piccolo”, e della Società Ginnastica Triestina, non può essere dimenticata la devastazione che a Trieste si abbattè anche sulla Lega Nazionale.

Vennero presi di mira la sede di via Nuova (ora via Mazzini) e il Ricreatorio di San Giacomo, invasi e incendiati; venne imposto lo scioglimento del Sodalizio, furono chiusi d’autorità tutti gli istituti e alcuni di essi vennero dati alle fiamme; venne sequestrato tutto il patrimonio, dato in amministrazione ad un commissario dell’Imperial Regio Governo.

1927 – 1928

Nel mese di dicembre del 1926 furono inaugurate la Scuola Materna e il doposcuola di Prosecco-Contovello e i locali furono benedetti da Don Giusto Tamaro in rappresentanza del Vescovo di Trieste Mons. Luigi Fogar.

Il 20 dicembre 1927 l’edificio fu preda delle fiamme.

Il 29 agosto 1928, l’edificio andò totalmente distrutto e gli abitanti della zona la sera appresso stilarono un ordine del giorno nel quale si deplorava “all’unanimità il folle gesto di qualche irresponsabile che incendiò il doposcuola della Lega Nazionale di Prosecco-Contovello, facendo voti acchè la giustizia possa presto mettere al sicuro il vandalo gesto e pregando vivamente la direzione di voler ricostituire l’edificio”.

Si saprà poi che questo attentato era stato attuato, unitamente ad altri atti terroristici, dall’organizzazione panslavista filo-jugoslava Orijuna.

Nello storico processo che si tenne presso il Tribunale Speciale di Trieste dal 30 agosto al 5 settembre 1930, fra i capi d’accusa era rubricata anche la distruzione del Ricreatorio doposcuola di Prosecco-Contovello e furono inquisiti tali Carlo Rupel, Luigi Spangher e Vladimiro Stoka, i quale subirono severe condanne.

 

Fonti bibliografiche:

“La nuova Antologia”, Roma 1902, articolo di Giorgio Pitacco

“Il Secolo XX” , Agosto 1904

A. Secco “Asili, Scuole e Ricreatori della Lega Nazionale” , 1991

A. Secco “In Vedetta Operosa”, 1991