Due momenti di riflessione sul Giorno del Ricordo per non dimenticare la tragedia della Foibe e l’esodo degli italiani dai territori dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
In occasione del Giorno del Ricordo 2020, l’Amministrazione Comunale di Lissone in collaborazione con l’ANVGD – Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – organizza a Palazzo Terragni dal 7 al 10 febbraio una mostra con foto e proiezioni d’epoca sui tragici avvenimenti verificatisi nel secondo Dopoguerra e con la testimonianza di esuli che potranno così condividere il racconto di quei tragici avvenimenti.
La cerimonia di commemorazione delle Vittime delle Foibe si terrà invece domenica 9 febbraio alle ore 10.30 presso Piazza Martiri delle Foibe di Lissone.
Istituito con la legge n.92 del 30 marzo 2004 secondo la quale «la Repubblica riconosce il 10 febbraio una giornata in cui conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale», il Giorno del Ricordo sarà celebrato con due appuntamenti a cui la cittadinanza è invitata a partecipare.
Sarà inaugurata venerdì 7 febbraio alle 16,30 a Palazzo Terragni la mostra fotografica composta da 40 pannelli fotografici sulla storia di Istria e Dalmazia, fino al grande esodo dopo la Seconda guerra mondiale; a seguire saranno proiettati filmati d’epoca presso la Sala di Missaglia con un contributo da parte di esuli testimoni. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 10 febbraio, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
Domenica 9 febbraio alle ore 10.30 in Largo Martiri delle Foibe, si terrà invece la cerimonia pubblica presso il Monumento dedicato ai Martiri delle Foibe alla presenza delle Autorità civili e delle Associazioni d’Arma e la rituale deposizione della corona alla lapide commemorativa.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale in Istria, in Dalmazia e a Fiume ebbe luogo uno dei capitoli più bui della storia italiana del Secolo scorso: 350.000 italiani dovettero scappare e abbandonare la loro terra, la loro vita, incalzati dalle bande armate jugoslave.
Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento. Una persecuzione perpetrata contro gli italiani della costa orientale dell’Adriatico. Per tanti le Foibe, cavità carsiche caratteristiche di quella terra, diventarono tombe comuni.