LA NOSTRA FAME D’AMORE di Giacomo Scotti
(Dal Libro CON TITO, Editore : Spektar – Zagreb , 1975. Tutte le poesie del volume sono state tradotte dal croato e dallo sloveno, da Giacomo Scotti. “La nostra fame d’amore”, dello stesso Scotti, è invece l’unica in italiano)
Ricordo i primi anni. La gente di mia lingua
pronunciava a fatica le parole
anche se belle come
drug, zadruga, udarnik.
Ma dire Tito è facile
è come dire l’acqua dire il sole
un saluto brevissimo di buon augurio.
E prima ancora, al tempo
della violenta morte quotidiana
al tempo in cui la vita
era legata a un filo
tenuta per i denti
si scriveva sui muri Tito Tito
nome probito
gridato anche da noi stirpe italiana
nelle battaglie della libertà
lanciato sulla bocca dei fucili
da Pino Budicin
dai suoi fratelli ancora ripetuto
in questa terra comune.
Si diceva Tito e si moriva quasi contenti.
Si scriveva Tito sui muri
e cento vivi credevano
nella libertà di vivere
perchè non ci fossero più le notti.
Tito, un uomo come noi.
Lo abbiamo avuto padre nelle disgrazie
per lui abbracciavamo i popoli come fratelli
anche nell’ombra della solitudine.
Domani i posteri forse ci invidieranno
la nostra presenza con Tito.
Domani diranno eroici i nostri giorni
che portiamo in spalla come un peso
consigliandoci di tanto in tanto col cuore
guardando spesso a lui
per leggerli negli occhi le parole
antiche buone di unità, eguaglianza,
di fratellanza,
del rosso che dovrebbe rivestirci, della giustizia che dovrebbe sempre nutrire
la nostra fame d’amore.
Domani forse i posteri ci benediranno
perchè lo amammo
perchè dicemmo un nome che non è un nome
ma coscienza e fortezza
e, ancora una volta, nostra fame d’amore.
(1970)
(Da “La Sveglia”, n. 158 – Giugno 2005)