L’Associazione Culturale Novecento organizza sabato 24 novembre a Trieste, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, una giornata dedicata a “Incontri sul Risorgimento”: verrà presentato il libro di Rodolfo Sideri “La rivoluzione ideale di Alfredo Oriani” (Settimo Sigillo) alle 18:30 presso l’Istituto di Ricerche Storiche e Militari dell’Età Contemporanea “Carlo Alfredo Panzarasa” in via Ghega 2; alle 21:00, invece, presso il teatro A.R.A.C. del Giardino Pubblico di via Giulia 2 andrà in scena, a cura di Emanuele Merlino, lo spettacolo “Giovani ribelli del Risorgimento”.
Nel primo appuntamento, Rodolfo Sideri, ordinario di Filosofia e Storia nei Licei nonché saggista, verrà introdotto dal prof. Mario Michele Merlino per presentare questa sua opera dedicata ad Alfredo Oriani, raffigurato come il vaticinatore di un destino nazionale italiano e della necessità della nazionalizzazione delle masse, il profeta dell’Impero italiano, l’annunciatore di una aristocrazia spirituale che sia di guida alla Nazione e di un Veltro che interpreti l’individualità nazionale per condurla verso quelle mete che la storia le ha destinato. Si tratta di una lettura di tutte le sue opere, che tende a collocarlo certamente nel suo contesto storico, ma nel contempo è attenta a individuare quali percorsi geopolitici attuali e quale riscossa spirituale sia possibile seguendo le tracce che lo sc rittore ha lasciato dietro di sé. Particolare attenzione viene prestata al ruolo di “precursore” del Fascismo che Mussolini assegnò al solitario del Cardello, per indagarne le ragioni e illustrarne gli aspetti più significativi, come l’influenza della concezione della vita e della politica di Oriani sulla Scuola di Mistica fascista. Soprattutto si vuole, in queste pagine, ricordare alla cultura ufficiale e alle coscienze individuali che non si sono piegate alla dittatura del pensiero unico, che quella di Oriani non è una “memoria inutile”.
Nel secondo incontro, invece, gli attori Giuseppe Abramo, Giuseppe Calamucci Manitta, Adelmo Togliani ed Emanuele Merlino (il quale è pure autore e regista) porteranno in scena uno spettacolo dedicato alle figure ideali di tre giovani patrioti – più un oste, che forse è ben più di un oste -, i quali in maniera diversa hanno impegnato la loro vita in epoca risorgimentale per conseguire l’unificazione d’Italia. Ognuno dei protagonisti incarna un modo di approcciarsi al medesimo obiettivo, sicché troviamo il monarchico, il repubblicano ed il mazziniano; l’impulsivo e l’eroe suo malgrado, nonché il poeta, i quali di volta in volta si confronteranno, alle volte si scontreranno o si sosterranno a vicenda, in maniera tale da ben rappresentare quelle che furono le passioni e le contraddizioni del travagliato percorso che portò all’Unità d’Ital ia. Si tratterà insomma di un tentativo di esprimere il sentimento d’italianità in maniera verace ed appassionata, senza temere di mettersi in contrapposizione con una certa retorica patriottarda che alle volte è emersa nel corso delle celebrazioni dei 150 anni d’Italia e non solo.