Il 26 febbraio 2010 ci lasciava Marco Martinolli, validissimo ed indimenticato Presidente della Sezione di Monfalcone della Lega Nazionale.
Desideriamo ricordarlo con un bellissimo articolo che avevamo pubblicato nel nostro notiziario d “marzo/aprile 2010”
Ecco il testo:
“ Ci sono cose che ti riportano con i piedi per terra e ti ridanno la giusta collocazione delle cose. Una di queste è la notizia straziante della perdita di una persona a noi cara. Stranamente accade che questo dolore nasca proprio al mancare di una persona che non fa parte del nostro nucleo familiare ma è entrato nel nostro cuore con tanta forza da segnarne l’esistenza. Questo è quello che ci accaduto in questi giorni quando la notizia è trapelata mediante un passaparola veloce e raggelante: “Marco Martinolli, l’amico, il Presidente, l’incoraggiatore, l’intraprendente, è mancato”. Passa quasi in secondo piano come sia accaduto. Quello che ferisce e disorienta è il fatto che Marco non c’è più-.
Ogni volta che questo accade, perché nella vita esiste la morte, ognuno di noi si pone la stessa medesima domanda: “perché proprio Lui”. Non c’è un perché e anche se ci fosse una risposta, non è possibile accettarla tantomeno quando, come in questo caso, il cammino assieme era iniziato da troppo poco, per dover finire così. Il nostro pensiero va alla sua famiglia, alla madre che lo ha messo al mondo, al padre che mai avrebbe pensato di sopravvivere al proprio figlio. Una situazione straziante.
Davanti agli occhi passano migliaia di fotogrammi di tutti quei momenti condivisi, di tutti quelli che non sono stati condivisi ma soprattutto di tutti quelli che ancora si desiderava condividere con Lui. Egoisticamente però, il pensiero va anche a quelli che non sono la sua famiglia, non sono stati mai il loro amico del cuore ma che mai avrebbero voluto perderlo. Non proprio adesso.
Non adesso che avevamo intrapreso un cammino così importante. Non adesso che avevamo dato segno di essere un gruppo affiatato. Non proprio adesso che tanti nuovi progetti erano pronti per iniziare il loro percorso. In questo frastornato incontro di ricordi ed emozioni, il pensiero va all’ultimo incontro, alla pacca sulla spalla, all’ultima battuta, ad una stretta di mano, ad un saluto “Ciao Marco, mi raccomando…” Un saluto che nessuno di noi avrebbe mai pensato fosse l’ultimo da vivo. Da vivo, perché è Lui quello che è venuto a mancare ma dove ognuno di noi sente che una nostra arte, anche se piccola ma la più intima, è morta con Lui. Che cosa dire….niente può consolarci in questo momento.
Ma se ci fermiamo un attimo, fermiamo i nostri pensieri e con serenitò rivediamo il sorriso del suo volto, allora e solo allora capiremo che tutto è compiuto. La nostra serenità ritorna solamente ricordando i suoi appelli alla vita. Lui che ha combattuto per il “Ricordo” di tutti quelli che sono stati sacrificati alla morte. Lui che ci ha guidati a “non dimenticare”. Lui che ha reso possibile che noi e altri ancora e ancora altri, sapessero che dimenticare ciò che accade a un solo uomo, significa farlo veramente morire. A Marco, nel ricordo di Marco, per non dimenticare Marco e tutto ciò che Marco è stato ed è per noi…
La Lega Nazionale
Foiba
Un filo d’acciaio
taglia l’anima
che grida pietà,
sul ciglio
della morte.
Foiba
parola
che sgretola la vita.
Foiba
parola che inchioda
alla croce,
senza respiro,
senza assoluzione.
Mani e piedi
legati dall’odio
e poi
giù,
nel buio
mentre la tua vita
sfracella
tra le pareti
nere di pietà.
Uomini,
donne,
padri,
madri,
violentati
dalla follia della morte,
dalla pazzia dell’ideologia.
Nella nebbia del tempo
quando
tra le dune
di pietra del Carso
domina la notte,
mi pare di sentire
le voci, i canti e i silenzi
di quegli uomini
che caddero
nel ventre buio della terra
rinascendo
per sempre
nella Luce.
Marco Martinolli