Allegato 1
All. 1. ELENCO DEGLI ALLEGATI
I. Carte (vedi raccolta a parte)
II. Descrizione dettagliata dei tratti di frontiera a cui si applicano le modificazioni di cui all’articolo 2
III. Garanzie relative al Moncenisio e alla regione di Tenda e di Briga
IV. Accordo tra il Governo Italiano e il Governo Austriaco in data 5 settembre 1946
V. Approvvigionamento dell’acqua per il comune di Gorizia e dintorni
VI. Statuto Permanente del Territorio Libero di Trieste
VII. Strumento relativo al regime provvisorio del Territorio Libero di Trieste
VIII. Strumento relativo al Porto Franco di Trieste
IX. Disposizioni tecniche relative al Territorio Libero di Trieste
X. Disposizioni economiche e finanziarie relative al Territorio Libero di Trieste
XI. Dichiarazione comune dei Governi dell’Unione Sovietica, del Regno Unito, degli Stati Uniti d’America e della Francia concernente i possedimenti territoriali italiani in Africa
XII. Elenco delle navi da guerra:
A) che l’Italia può conservare
B) che l’Italia deve consegnare
XIII. Definizioni:
A) Termini navali
B) Istruzione militare, navale ed aerea
C) Definizione ed elenco del materiale bellico
D) Definizione dei termini «Smilitarizzazione» e «Smilitarizzato»
XIV. Disposizioni economiche e finanziarie relative ai territori ceduti
XV. Disposizioni speciali concernenti certe categorie di beni:
A) Proprietà industriale, letteraria ed artistica
B) Assicurazioni
XVI. Contratti, prescrizione, titoli all’ordine
XVII. Tribunali delle prede e giudizi
Allegato 2
All. 2. ALLEGATO I
CARTE ALLEGATE AL TRATTATO DI PACE CON L’ITALIA (VEDI RACCOLTA A PARTE)
A) Frontiere dell’Italia (articolo 1).
B) Frontiera franco-italiana (articolo 2).
C) Frontiera italo-jugoslava (articolo 3).
D) Frontiera del Territorio Libero di Trieste (articoli 4 e 22).
E) Zone marittime definite all’Articolo 11 del presente Trattato.
Allegato 3
All. 3. ALLEGATO II
FRONTIERA FRANCO-ITALIANA
Descrizione dettagliata dei tratti di frontiera a cui si applicano le modificazioni di cui all’art. 2
Passo del Piccolo San Bernardo
Riferimento: carta 1:20.000: Ste Foy Tarentaise Numeri 1 e 2
Il nuovo confine segue un tracciato che parte dalla cresta rocciosa di Lancebranlette, poi, discendendo verso oriente, segue la linea dello spartiacque al livello di 2180 metri donde passa alla colonna Joux (2188). Di qui, seguendo ancora la linea dello spartiacque, risale alla Costa del Belvedere di cui segue gli affioramenti rocciosi, risale il Monte Belvedere, di cui contorna la cima, lasciando quest’ultimo in territorio francese a 120 metri dalla frontiera e passando per le quote 2570, 2703, la Bella Valletta e la quota 2746, si ricongiunge all’antico confine al Monte Valaisan.
Ripiano del Moncenisio
Riferimento; carte 1:20.000 di Lanslebourg N. 5-6 e 7-8 e di Monte D’Ambin, N. 1-2
Il nuovo confine segue un tracciato che abbandona l’antica frontiera a Monte Tour, segue verso occidente la linea di demarcazione amministrativa, che figura nella carta, segue poi il Vitoun dal punto in cui incontra il suo braccio settentrionale e ne discende il corso fino alla Rocca della Torretta.
Continuando poi a seguire la linea degli affioramenti rocciosi, raggiunge il torrente che viene dall’Alpe Lamet e discende con esso fino alla base della scarpata rocciosa lungo la quale esso corre per circa 800 metri fino alla linea del thalweg, ad un punto situato a circa 200 metri al nord della quota 1805.
Prosegue quindi fino alla sommità del tratto di terreno franoso che domina Ferrera Cenisio a circa 300 metri da questa e continuando verso occidente, raggiunge la strada che circonda ad est il Rne. Paradiso, a 400 metri ad ovest dello spiazzo terminale (1854), per lasciarla subito e piegare a sud.
Taglia la strada di Bar Cenisia in un punto a circa 100 metri a sud-est del Rifugio No. 5, traversa il thalweg in direzione del lago S. Giorgio, segue all’incirca la costa 1900 fino alla quota 1907, costeggia poi la riva meridionale del lago d’Arpon e raggiunge la cima rocciosa che continua a seguire in direzione sud-ovest fino alla confluenza dei torrenti che scendono dal Ghiacciaio di Bard ad un punto a circa 1400 metri a sud-ovest del lago d’Arpon.
Di qui, piegando verso sud, segue all’incirca la costa 2500, passa per quota 2579 e poi correndo lungo la costa 2600 raggiunge il lago della Vecchia e si ricongiunge alla linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta a 700 metri circa a sud-est del lago, al sentiero di Passo d’Avanza che segue lungo le scarpate rocciose fino all’antica frontiera, a metà strada tra il Col della Vecchia e il Colle del Clapier.
Monte Tabor
Riferimento: carte 1: 20.000 di Nevache, N. 1-2, 5-6, e 7-8
Dalla Cima de la Planette al Rocher de Guion (Cima del Sueur)
Il nuovo confine segue un tracciato che lascia l’attuale frontiera a Cima de La Planette e, procedendo verso mezzogiorno, segue la cresta attraverso le quote 2980, 3178, la Rca. Beraude (3228), le quote 2842, 2780, 2877, il Passo della Gallina (2671), le quote 2720, 2806 e la Punta Quattro Sorelle (2700).
Discendendo il pendio ad oriente di questa cima, il tracciato lascia in territorio francese la quota 2420, di dove raggiunge e segue ad est il sentiero che conduce agli edifici situati a circa 200 metri da quota 2253, restando detto sentiero e detti edifici in territorio francese. Entra poi in un thalweg che passa a circa 300 metri a nord-est di quota 1915, donde raggiunge l’estremità nord-occidentale del bacino che, nella Vallée Etroite (Valle Stretta) alimenta le centrali idroelettriche di Sette Fontane, lasciando detto bacino e dette centrali in territorio italiano. Contornando il bacino a sud, raggiunge il crocevia a quota 1499.
Segue poi il sentiero che affianca strettamente la costa 1500 lungo l’estremità dei boschi e che conduce a Comba della Gorgia, vicino a costa 1580; risale poi il thalweg verso quota 1974 e raggiunge l’estremità delle scarpate rocciose di La Sueur, segnate dalle quote 2272, 2268, 2239, 2266, 2267, mantenendosi su detta estremità sinché non incontra l’antica frontiera. La cresta delle roccie ed il sentiero che corre lungo di essa resta in territorio francese.
Chaberton
Riferimento: carte 1: 20.000 di Briançcon N. 3-4
Il nuovo confine segue un tracciato che abbandona l’antica frontiera a quota 3042 (a nord della quota 3070 e della Pointe des Trois Scies) e segue la cresta rocciosa fino alla Croce del Vallonetto. Dalla Croce del Vallonetto piega verso sud lungo la cresta rocciosa e raggiunge la strada del Chaberton nel punto in cui quest’ultima entra nell’avvallamento circolare del Clot des Morts.
Traversata detta strada e il thalweg che la delimita, il tracciato segue all’incirca per 1250 metri la costa 2300, che, sul terreno, segue verso sud-est una serie di affioramenti rocciosi e di detriti, poi taglia direttamente il versante orientale del Monte Chaberton, raggiunge un punto a circa 400 metri ad ovest della quota 2160, lasciando in territorio francese il pilone intermedio della teleferica che vi si trova.
Di là si dirige direttamente, attraverso una serie di sbarramenti rocciosi e di dirupi, verso la posizione (non segnata sulla carta) di La Fontaine des Chamois, vicino alla quota 2228 (circa 1400 metri a nord-est di Clavières), che fiancheggia verso est, seguendo la seconda curva della strada che unisce questo punto alla caserma fortificata del Chaberton, sulla strada da Cezanne (Cesana) a Clavières, lasciando le opere fortificate di La Fontaine des Chamois in territorio francese.
Di qui, seguendo in un primo momento in direzione sud la linea di demarcazione comunale segnata sulla carta e poi lo sbarramento roccioso a circa 400 metri a nord della strada ClavièresìCézanne (Cesana), piega verso sud-ovest passando ai piedi della parete rocciosa, a una distanza da quest’ultima, sufficiente per consentire la costruzione di una strada a doppia circolazione.
Contorando così a nord il villaggio di Clavières, che resta in territorio italiano, il tracciato raggiunge il Rio Secco a circa 200 metri a monte del ponte di Clavières, ne discende il corso, segue poi il corso della Doire Ripaire (Dora Riparia) fino alla strada da Clavières a Val Gimont, che è lasciata all’Italia e segue quindi detta strada fino al ponte sul Gimont.
Risalendo il corso di quest’ultimo per circa 300 metri, il tracciato l’abbandona poi per seguire la mulattiera che lo porta fino al pilone superiore della teleferica di Clavières (Col du Mont Fort du Boeuf) che è lasciato in territorio francese. Poi, attraverso la cresta, si ricongiunge all’attuale frontiera a Mont La Plane, posto di frontiera 251. La strada della Valle del Gimont è lasciata in territorio italiano.Valli superiori della Tinea, della Vesubie e della Roya1. Dalla Cima di Colla Longa alla Cima di MercantourRiferimenti: carte 1: 20.000 di St. Etienne de Tinée, N. 3-4 e 7-8 e di Les Trois Ponts, N. 5-6
Il nuovo confine segue un tracciato che abbandona la vecchia frontiera alla Cima di Colla Longa e, procedendo verso oriente e seguendo la linea dello spartiacque, va lungo le creste rocciose passando per le quote 2719, 2562, il Colle di Seccia, raggiunge a quota 2760 la Testa dell’Autaret, passa per quota 2672 al Colle della Guercia (2456) e per le quote 2640, 2693 e 2689, raggiunge le Rocche di Saboulé e ne segue la cresta nord.
Seguendo la cresta, il tracciato passa per le quote 2537, 2513, Passo del Lausfer (2461) e quota 2573 fino alla Testa Auta del Lansfer (2587), donde piega verso sud fino a Testa Colle Auta, passando Cima del Lausfer (2554) e lasciando detta quota in Italia.
Di qui, attraverso quota 2484 e seguendo il sentiero di cresta, che rimane in territorio francese, attraverso quote 2240 e 2356 ed il Passo di S. Anna e quote 2420 e 2407, raggiunge un punto a circa 80 metri a sud di quota 2378 (Cima Moravacciera). Seguendo il sentiero di cresta, lasciato in territorio francese, passa per la Testa Ga del Caval e quota 2331, lasciate entrambe in territorio francese e poi, abbandonando il sentiero, continua sulla cresta di Testa dell’Adreck (2475) e, attraverso il Colle della Lombarda e quota 2556, raggiunge Cima della Lombarda (2801).
Ripiegando verso sud-est, segue quindi la cresta rocciosa e passando per il Passo di Peania, Cima di Vermeil, quota 2720, lasciata in territorio francese, Testa Cba, Grossa (2792), Passo del Lupo (2730) e quota 2936, raggiunge Monte Malinvern.
Di qui, in direzione sud, attraverso quote 2701, 2612 e Cima di Tavels (2804) e poi in direzione est attraverso quota 2823, raggiunge Testa del Claus (2889).
Poi, piegando in direzione generale sud-est, traversa il Passo delle Portette, passa per quota 2814 e Testa delle Portette, quota 2868, Testa Margiola (2831), Caire di Prefouns (2840), Passo del Prefouns (2620), Testa di Tablasses (2851), Passo di Bresses (2794) e Testa di Bresses (2820) e passando per Cima di Fremamorta (2731), Colle Fremamorta, quote 2625, 2675 e 2539, Cima di Pagari (2686), Cima di Naucetas (2706), quote 2660, 2673 e Colle di Ciriegia (2581), raggiunge Cima di Mercantour (2775).
2. Da Cima di Mercantour a Monte ClapierRiferimento: carta 1: 20.000: Les Trois Ponts, N. 5-6 e carta italiana 1: 20.000: Madonna delle FinestreDalla Cima di Mercantour procede per quota 2705, Colle Mercantour (2611), Cima Ghilie (2998), le quote 2939 e 2955, Testa della Rovina (2981), qiota 2844 e 2862, Passo della Rovina, Caire dell’Agnel (2935, 2867, 2784), Cima del Caire Agnel (2830), Cima Mallariva (2860), Cima Cairas (2831), Cima Cougourda (2881, 2921), Cima dei Gaisses (2896), quote 2766, 2824, Cima del Lombard (2842), quote 2831, 2717, 2591, 2600 e 2582, Boccia Foro, Cima delle Finestre (2657), Col delle Finestre, quote 2634, 2686, 2917, e raggiunge Cima dei Gelas (3143) e, attraverso quote 3070, Cima della Maledia (3061), donde segue poi il sentiero di Passo del Pagari (2819); quindi, seguendo la linea di demarcazione comunale, segnata sulla carta, raggiunge il Passo di Monte Clapier (2827) e contorna il Monte Clapier (3045) a nord e ad est, seguendo la linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta.
3. Dal Monte Clapier al Colle di TendaRiferimento: carta italiana 1: 20.000: Madonna delle Finestre e Colle di TendaDal Monte Clapier, il tracciato segue la linea di demarcazione amministrativa rappresentata sulla carta da quote 2915, 2887 e 2562, dal Passo dell’Agnel e da quota 2679, fino a Cima dell’Agnel (2775). Si dirige poi verso oriente, seguendo sempre la linea di demarcazione amministrativa rappresentata sulla carta da quote 2845 e 2843 delle Roccie dell’Agnel; raggiunge poi Cima della Scandeiera (2706), attraverso il Colle del Sabbione (2332), prosegue per quote 2373, 2226, 2303 e 2313 fino a Cima del Sabbione (2610), quota 2636, Punta Peirafica, quote 2609, 2585, 2572, 2550 e raggiunge la Rocca dell’Abisso (2755). II tracciato si mantiene ancora sulla linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta fino ad est della quota 2360, poi corre lungo gli aggioramenti rocciosi a nord di Rne, Pian Misson, da cui raggiunge il sentiero di Monte Becco Rosso e lo segue a nord delle quote 2181, 2116 e 1915; costeggia quindi per circa un chilometro la strada in direzione nord prima di riprendere il sentiero surricordato fino al Colle di Tenda. Il sentiero e la parte di strada nazionale sopramenzionata rimangono in territorio francese.
4. Dal Colle di Tenda alla Cima MissunRiferimento: carta italiana 1: 20.000: Tenda e Certosa di PesioDal Colle di Tenda il tracciato, lasciando il sentiero in territorio francese, prosegue fino a quote 1887 e 2206, poi abbandona il sentiero per seguire sulla cresta la linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta; quindi passando per quota 2262 raggiunge Cima del Becco (2300).
Dirigendosi verso nord e lungo la linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta, raggiunge il Col della Perla (2086), segue il sentiero che corre lungo gli affioramenti rocciosi di Cima del Cuni fino al Col della Boiara, dove l’abbandona per seguire la cresta in direzione nord. Il sentiero sopramenzionato rimane in territorio francese.
Costeggiando l’affioramento roccioso, prosegue fino a quota 2275, raggiunge Testa Ciaudon (2386), corre lungo le scarpate rocciose, attraversa Colle Piana (2219) e raggiunge quota 2355 del Monte delle Carsene, che è lasciato in territorio francese; segue poi la cresta nord di detto monte per Punta Straldi (2375), quote 2321 e 2305, fino a Passo Scarason, poi piega a nord fino alla quota 2352, dove incontra la linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta e segue detta linea attraverso quote 2510 e 2532, fino a Punta Marguareis (2651).
Deviando verso mezzogioro, segue poi la cresta, passa quota 2585 e discendendo lungo lo spigolo roccioso, raggiunge Colle del Lago dei Signori.
Seguendo il sentiero di cresta, che rimane in territorio francese e seguendo quindi la cresta stessa, raggiunge Cima di Pertega (2402), scende lungo la cresta rocciosa fino al Colle delle Vecchie (2106); di qui segue il sentiero di cresta, che lascia in territorio francese, attraverso quote 2190, 2162 Cima del Vescovo (2257) e Cima di Velega (2366), fino a Monte Bertrand.
Da Monte Bertrand (2481) il tracciato segue la linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta fino a Colle Rossa, dove riprende il sentiero di cresta che poi costeggia passando attraverso quote 2179 e 2252 fino a Cima Missun (2356); contornando quindi questa cima verso est, continua a seguire il sentiero sopramenzionato, che rimane in territorio francese.
5. Da Cima Missun a Col de PegairoleRiferimento: carta 1: 20.000 Pointe de Lugo, N. 1-2 e 5-6Seguendo lo stesso sentiero di cresta il tracciato attraversa Colla Cravirora e passa ad est della quota 2265 fino a Punta Farenga. Abbandona poi il sentiero per contornare ad est la Cima Ventosa, dopodiché raggiunge il sentiero del Passo di Tanarello, lasciando in Francia le costruzioni dall’altra parte del sentiero. Il tracciato passa poi lungo il Monte Tanarello, attraversa Passo Basera (2038), contorna il Monte Saccarello, che è lasciato a circa 300 metri in direzione di occidente, poi, seguendo prima la cresta rocciosa e quindi il sentiero fino al Passo di Collardente, raggiunge la cresta che conduce al Monte Collardente, lasciando quota 1762 in territorio francese. A questo punto costeggia un sentiero che è lasciato in territorio italiano e raggiunge il Monte Collardente, lasciando in territorio francese il sentiero che lo attraversa. Il tracciato segue poi questo sentiero attraverso la Bassa di Sanson ad est ed a sud di quota 1769 fino alle costruzioni situate a circa 500 metri ad est di Testa della Nava (1934), che sono lasciate in territorio francese.
Abbandonando la strada all’altezza di dette fabbriche, raggiunge in cresta la strada lungo la cresta di Testa di Nava, che rimane in territorio francese e la segue fino alle fabbriche a sud-est della Cima di Marta o Monte Vacche, contornandolo dall’est.
Di qui, lungo la strada di cresta, lasciata in territorio francese, contorna il Monte Ceriana, abbandona la strada per raggiungere il Monte Grai (2014), la riprende di nuovo al Col (1875), la segue per contornare Cima della Valletta e Monte Pietravecchia, fino alla cresta rocciosa.
Attraversa poi la Gola dell’Incisa, raggiunge per via della cresta e quota 1759 il Monte Toraggio (1972), e poi Cima di Logambon e la Gola del Corvo, contorna il Monte Bauso e Monte Lega (1552, 1563 e 1556) e segue la cresta giù fino al Passo di Muratone.
Lungo la strada di cresta, lasciata in territorio francese, arriva fino a Monte Scarassan, al sud di Monte Battolino e di quota 1358, raggiungendo Colla Pegairole.
6. Da Colla Pegairole a Monte MergoRiferimento: carta 1: 20.000 di Pointe de Lugo N. 5-6, San Remo N. 1-2 e Menton N. 3-4Da Colla Pegairole il tracciato segue la linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta, lasciando Cisterne alla Francia, risale Monte Simonasso, discende fino al Col e segue la strada fino a Margheria Suan, che lascia in territorio francese, mentre i chalets rimangono in territorio italiano.
Continuando a seguire la strada, lasciata in territorio francese, passa ad est di Testa d’Alpe, per Fontana dei Draghi, per le sorgenti di quota 1406, per quota 1297, contorna Colla Sgora ad est, passa per quota 1088, 1016 e 1026, attraversa la cresta rocciosa di Monte Colombin, segue la linea di demarcazione amministrativa segnata sulla carta lungo Cima di Reglie (846 e 858), abbandona detta linea in direzione sud-ovest per seguire la cresta di Serra dell’Arpetta (543, 474 e 416) fino al thalweg della Roya, che attraversa a circa 200 metri a nord-ovest del ponte di Fanghetto.
Il tracciato risale poi il thalweg della Roya fino ad un punto situato a circa 350 metri dal ponte sopramenzionato. Abbandona la Roya a detto punto e si dirige a sud-ovest verso quota 566. Da questo punto procede verso ovest fino ad incontrare il burrone che discende verso Olivetta; lo segue fino alla strada, lasciando in territorio italiano le abitazioni situate sulla strada stessa, risale la Val di Trono per circa 200 metri e poi si dirige verso quota 410, fino alla strada tra Olivetta e S. Girolamo. Di qui, dopo aver seguito la strada per cento metri circa verso sud-est, riprende la direzione generale di sud-ovest fino a quota 403, proseguendo per circa 20 metri lungo ed a sud della strada segnala sulla carta. Da quota 403 segue la cresta di Punta Becche fino a quota 379, poi, dirigendosi di nuovo verso sud-ovest, attraversa il Bevera, seguendo il thalweg verso Monte Mergo, che contora a sud a circa 50 metri dalla cima (686) lasciata in territorio francese, e raggiunge l’attuale frontiera ad un punto situato a circa 100 metri a sud-ovest di detta cima.