Mesic: il testo integrale che ha scatenato la polemica
martedì 13 febbraio 2007 da www.anvgd.it
Ecco il testo integrale della nota di mesic che ha scatenato le polemiche di questi giorni.
Il presidente della Repubblica, Stjepan Mesic, è spiacevolmente sorpreso dal contesto e dal tono delle ultime dichiarazioni che provengono dal vertice statale della vicina Italia, e non solo si riferiscono ad alcuni aspetti della storia recente, ma ledono anche i rapporti attuali della Repubblica italiana e della Repubblica croata.
Queste dichiarazioni, nelle quali è impossibile non guardare agli elementi di aperto razzismo, revisionismo storico e revanscismo politico, certamente sono molto difficili da inserire nel desiderio dichiarato di avanzamento dei rapporti bilaterali dei due Paesi. Il presidente Mesic di recente in più occasioni ha detto molto chiaramente che bisogna condannare i singoli crimini commessi dalla parte vincente durante e dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Si è impegnato, tuttavia, per un’osservazione ampia del contesto storico e si è opposto al sottacere dei fatti, ed anche alla trasformazione dei perdenti storici in vincitori storici.
Il presidente della Repubblica considera sconcertante e potenzialmente estremamente pericoloso porre in questione l’Accordo di pace firmato dall’Italia nel 1947. Bisogna ricordare a qualcuno cosa provocò l’arringa contro l’accordo di pace di Versailles, con il quale fu conclusa la Prima guerra mondiale? Per la Repubblica di Croazia è assolutamente inaccettabile qualsiasi messa in questione dell’Accordo di Osimo, stretto tra la Jugoslavia e l’Italia, assunto dalla Repubblica di Croazia come uno dei successori della ex federazione. Il presidente Mesic crede fermamente nella necessità di un ulteriore sviluppo dei rapporti amichevoli fra Italia e Croazia e nella prosperità di questi rapporti – non solo nell’interesse dei due Paesi, ma anche dell’Europa che si sta unendo. Contemporaneamente Egli crede necessario alzare una voce di protesta contro ogni tentativo di mettere in dubbio, per qualsiasi motivo e dietro qualsiasi scusa, le basi sulle quali si costruisce l’Europa unita, e fra le quali l’antifascismo ha un posto prominente.