Il Comitato 10 Febbraio ha celebrato il “Giorno del Ricordo” con decine di iniziative organizzate in tutta Italia in accordo con le tante associazioni di esuli istriani, giuliani e dalmati che mettono da anni il proprio meritorio impegno a disposizione della memoria storica nazionale.
«L’istituzione della Giornata del Ricordo, nel 2004, è stata di fatto una sconfitta: un popolo che ha bisogno di una legge per ricordare la propria storia è un popolo infelice. Ma grazie a questa legge possiamo combattere contro chi fa dell’ignoranza una bandiera e contro chi ancora nel 2013 strumentalizza la storia per interessi di parte» ha dichiarato Michele Pigliucci, presidente nazionale del Comitato 10 Febbraio.
«Le lapidi distrutte, le scritte ingiuriose e i volantini che inneggiano a Tito e alle foibe sono il segno di un’ignoranza grave o peggio di un giustificazionismo vergognoso, figlio di un odio che ciascuno di noi deve combattere con la cultura. Nelle foibe non finirono soltanto fascisti, ma anche tantissimi civili e persino tanti combattenti partigiani, colpevoli di essere amare la Patria e di non voler accettare la slavizzazione forzata di terre da sempre orgogliosamente italiane».
«Lo scopo della nostra associazione – prosegue Pigliucci – è convincere i più giovani di quanto sia importante studiare, con sguardo critico e curioso, tutta la storia d’Italia: perché soltanto attraverso la conoscenza si può combattere il disegno ideologico di quanti vogliono ancora negare, giustificare o semplicemente dimenticare l’enorme tributo pagato dal popolo istriano, giuliano e dalmata in nome della propria identità italiana, che è anche la nostra. Oggi, e in qualsiasi giorno dell’anno, abbiamo l’onere di portare sulle nostre spalle il fardello del ricordo di ciò che è stato, affinché non debba essere mai più».