I “Ragazzi del ’53” ricordati all’Università
L’iniziativa era del Gruppo universitario «Noi, Oltre!» ed aveva come titolo «Novembre 1953 Trieste insorge»
L’incontro si è tenuto giovedì 24 novembre nella prestigiosa Aula Bachelet della sede centrale dell’Università degli Studi di Trieste.
La presentazione dell’incontro recitava testualmente come segue:
«Novembre 1953. Trieste è ancora sotto il governo militare alleato e rischia l’annessione alla Jugoslavia. Nella ricorrenza di San Giusto ci sono manifestazioni popolari per l’italianità e la libertà di Trieste. Molti sono studenti. La repressione della polizia è brutale. Negli spari sulla folla muoiono sei manifestanti tra cui il quindicenne Pietro Addobbati e l’universitario Francesco Paglia. Saranno ricordati come i ragazzi del ’53. Nell’ira per le uccisioni scoppiano tumulti di rivolta in tutta Trieste. La città passerà sotto l’amministrazione italiana solo un anno dopo.»
All’incontro ha parlato il prof. Stefano Pilotto, docente e storico, il quale ha ampiamente tratteggiato il quadro storico politico che ha portato a quel novembre del ’53. Si è inoltre soffermato sul significato e le conseguenze di quella insurrezione e del sacrificio di quei caduti.
A conclusione è intervenUto l’avv. Paolo Sardos Albertini il quale ha premesso che tutti e sei i Caduti del novembre ’53 erano soci della Lega Nazionale e che proprio in tale vesta la Lega aveva chiesto ed ottenuto dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi che fosse loro concessa la medaglia d’oro alla memoria «quali ultimi Martiri del Risorgimento italiano», perchè il loro eroico sacrificio era giusto fosse affidato alla memoria non solo dei Triestini, a anche di tutti gli Italiani.
All’incontro era presente anche un numero significativo di persone che quei fatti del lontano novembre ’53 li avevano vissuti in prima persona, fianco a fianco dei sei Caduti. A dimostrazione di come quelle vicende abbiamo fortemente segnato di sè quanti le hanno a suo tempo vissute.
A conclusione dell’incontro ci si è spostati in altra sede dell’Università per lasciare un omaggio floreale alla lapide, ivi collocata dai Goliardi Triestini, in memoria di Francesco Paglia.