In occasione del 110° anniversario della sua morte, pubblichiamo uno scritto di Pamela Tedesco, collaboratrice della Lega Nazionale, per ricordare la figura di Giuseppe Picciola.
"Nativo di Parenzo, triestino d'acquisizione. Centodieci anni fa, il 18 giugno, moriva il poeta irredentista Giuseppe Picciola. Nato nel 1859, lo studente del ginnasio triestino iniziò giovanissimo a cospirare contro il governo austriaco, assieme ai suoi compagni di scuola e all'amico Guglielmo Oberdan. Così, all'età di soli diciannove anni, fu costretto a esulare nel Regno d'Italia, per scampare alla cattura da parte della polizia austriaca, che intendeva imprigionarlo e condannarlo con l’accusa di alto tradimento. Si rifugiò a Pisa, per studiare Lettere all'Università e alla Scuola Superiore Normale. Proprio in Toscana ebbe i primi e importanti incontri con alcuni dei più autorevoli intellettuali dell'epoca, come Giosuè Carducci, che divenne suo maestro ma anche intimo amico. Dal grande poeta Picciola trasse ispirazione per le sue composizioni in versi, mentre dall'allievo parentino Carducci veniva costantemente aggiornato e influenzato riguardo alle lotte triestine, che sosteneva e portava all'attenzione dei connazionali. Conclusi gli studi universitari, Picciola fu professore, poi preside in varie città italiane. Nel frattempo teneva conferenze di argomento letterario o patriottico, presiedeva la sezione pesarese della Società "Dante Alighieri", poi a quella fiorentina, pubblicava scritti di ogni genere, dagli studi letterari su Dante Alighieri e Ludovico Ariosto agli articoli patriottici, dai sonetti alle ballate. Una mente vivace, una penna solerte. Ricevuta l'amnistia alla fine del secolo, poté fare visita innanzi tutto alla natia Parenzo; inoltre a quella che considerava una seconda madre patria, la città di San Giusto, che felice lo accoglieva per udire le sue conferenze. E Picciola vi tornava altrettanto lietamente; d'altronde si definiva un «triestino autentico». Rimasto troppo a lungo nell'oblio, ho voluto ricordare, in occasione del 110° anniversario della sua morte, un personaggio della storia di Trieste e dell'Irredentismo che meriterebbe maggiore considerazione. Ed è un piacere annunciare l'imminente pubblicazione di una monografia a lui dedicata, composta dalla sottoscritta ed edita dalla Lega Nazionale di Trieste."
Pamela Tedesco