Dura replica dell’Unione degli Istriani alle dichiarazioni di ieri fatte davanti ad un pubblico di oltre duemila persone dal premier sloveno Janez Jansa a Portorose, in occasione della nuova festa nazionale (non ancora ufficiale, lo sarà ad ottobre) della vicina repubblica, la “Giornata della riannessione alla madre patria del Litorale”.
Il presidente Massimiliano Lacota, nel respingere una simile provocazione, si dichiara “sbalordito da un atteggiamento nazionalista, ancora così forte, che dimostra purtroppo come la Slovenia non abbia ancora raggiunto un livello politico e culturale sufficiente, credibile ed adeguato agli standard europei”.
“Il primo ministro Jansa dovrebbe rileggersi la storia dell’Istria, poiché quello che ha avuto il coraggio di affermare offende tutti gli esuli, ed in particolare quelli che dopo la sottoscrizione del Memorandum di Londra nel 1954 abbandonarono in massa Capodistria, Isola e Pirano” ha scritto Lacota in una nota inviata al Governo sloveno ed alle autorità diplomatiche italiane a Lubiana e Capodistria, sostenendo anche, tra l’altro, che “le dichiarazioni del Capo del Governo sloveno sono semplicemente irricevibili”.
L’attuale “Litorale sloveno”, un area geografica estremamente ampia che si estende dalle propaggini occidentali del Monte Tricorno (Triglav) fino alle saline di Sicciole, attraversando le valli dell’Isonzo e le principali località come Plezzo, Tolmino, Caporetto, Idria, Postumia, comprende la parte della Venezia Giulia che, oggi sotto la sovranità slovena, dopo il 1918 entrava a far parte del Regno d’Italia.
“E’ innegabile che la popolazione dell’alta valle dell’Isonzo, di Postumia, di Villa del Nevoso e del Carso goriziano e triestino era e rimane di nazionalità slovena” afferma Lacota “ma per quanto riguarda l’Istria la situazione era praticamente opposta, con la stragrande maggioranza italiana nell’intera area”.
Lacota infine ha plaudito alla netta posizione di alcuni esponenti della minoranza italiana in Slovenia, che non hanno infatti preso parte alle manifestazioni di Portorose, anche se “non basta dichiararsi contro la Giornata della riannessione del Litorale alla Slovenia e poi non condividere e celebrare nemmeno quella del Ricordo in Italia, è una double-face troppo evidente”.
“Mi aspetto una netta posizione anche da parte del Governo italiano” conclude il Presidente dell’Unione degli Istriani, che intanto lunedì mattina sarà ricevuto dal nuovo Console Italiano a Capodistria,Carlo Gambacurta, per un colloquio ufficiale di carattere generale che toccherà anche il recente episodio della sepoltura nel cimitero di San Canziano dei resti di 130 infoibati, prelevati negli anni ’90 dalle foibe del carso sloveno.
Trieste, 18 settembre 2005
Massimiliano Lacota
Presidente dell’ Unione degli Istriani
Libera Provincia dell’ Istria in Esilio