Esuli italiani ed Esuli europei

Di seguito l’ interessante Paragrafo XIII della Dichiarazione del 2 agosto 1945, che conferma l’autorizzazione dei vincitori, USA, GB e URSS, a “trasferire in Germania la popolazione germanica” che “rimaneva in Polonia, Cecoslovacchia ed Ungheria”, raccomandando di farlo un “maniera ordinata ed umana”!.

Il Documento conferma tale “autorizzazione” a Polonia (probabilmente anche per i 30.000 tedeschi di Danzica), Cecoslovacchia ed Ungheria (non alla Russia cha non aveva ancora annesso Koenigsberg – Kaliningrad) e dà un preventivo avallo allo spostamento di milioni di tedeschi, ai quali (ed ai cui eredi) si continua a negare il diritto al ritorno, in base a tale “licenza di polizia etnica”.

Storicamente è ben differente la vicenda per gli Esuli adriatici: dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. Se il Trattato di pace permetteva alla Jugoslavia l’allontanamento dai territori ceduti degli optanti, italiani autoctoni, esso garantiva la conservazione dei loro beni immobili, anzi stabiliva la restituzione di quelli già espropriati, ad esempio con la “riforma agraria”, abusivamente attuata prima del Trattato di pace in territorio occupato militarmente.

Il Trattato proibiva poi espressamente quanto indebitamente concordato fra Belgrado e Roma: il pagamento delle riparazioni di guerra alla Jugoslavia con il controvalore (svalutato!) dei beni degli optanti. Questo avrebbe mantenuto un forte legame degli esuli con la terra d’origine. Gli intrallazzi italo-jugoslavi, che hanno violato tale clausola del Trattato di pace, permettono che oggi Slovenia e Croazia neghino ad esuli ed eredi il diritto a tornare a casa, per cui non possono non solo avere restituiti, ma nemmeno acquistare “né una casa, né un mattone”.

E’ certamente positivo che gli Esuli italiani concordino con gli Esuli del Nord Europa azioni comuni per il ripristino dei loro diritti negati dall’UE, ma è opportuno ribadire sistematicamente il maggior diritto degli italiani per i motivi ricordati, confermati dall’allegato Documento di Potsdam.

Italo Gabrielli

 

Dalla Dichiarazione di Potsdam del 2 agosto 1945, sottoscritta da USA. GB e URSS
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XIII
Orderly Transfers of German Populations

The Conference reached the following agreement on the removal of Germans from Poland, Czechoslovakia and Hungary:
The Three Governments, having considered the question in all its aspects: recognize that the transfer to Germany of German populations, or elements thereof, remaining in Poland, Czechoslovakia and Hungary, will have to be undertaken. They agree that any transfers that take place should be effected in an orderly and humane manner.