Comunicato della Lega Nazionale

L’avv. Paolo Sardos Albertini, Presidente della Lega Nazionale, ha sottolineato come le polemiche sollevate sulle “Note storiche della Lega Nazionale” rischino (forse volutamente) di far dimenticare il vero SCANDALO di tutta tale vicenda: operano nella scuola triestina insegnanti e presidi di un macroscopico ignoranza. Costoro ignorano che Goffredo Mameli scrive l’inno quasi un secolo prima del fascismo; ignorano che il ragazzo Giovanni Battista Perasso, detto il Balilla, nel 1746 e in quel di Genova, diede inizio alla rivolta contro gli Austriaci (ma forse pensano che quello sia stato il momento iniziale della Marcia su Roma?); ignorano anche che l’Inno di Mameli dal 1947 costituisce l’inno nazionale ufficiale della Repubblica Italiana (non saranno mica nostalgici dell’inno nazionale precedente, la Marcia Reale?).

E’ gravissimo che a queste persone – ignoranti e faziose – venga affidato il compito delicatissimo di educare i nostri figli. E’ gravissimo che anziché farsi tutti carico di questo problema (responsabili del sistema scolastico, pubbliche autorità, chiunque abbia responsabilità di qualsiasi genere) si sia viceversa sollevato un polverone forse volutamente finalizzato ad insabbiare tale scandalo.

A proposito del polverone, l’avv. Sardos ha ricordato l’articolo di Gian Antonio Stella su “Il Corriere della Sera” dove ci si scandalizza perché la Lega ha scritto che l’ “8 settembre 1943 l’Italia è occupata al Sud dagli anglo-americani”.

Lo “scandalo” del Corriere della Sera contrasta con una constatazione banalissima: gli anglo-americani stessi definivano la propria presenza nel Sud Italia come “governo militare alleato di territorio occupato”.

Quella di Gian Antonio Stella non è stata dunque una notizia scandalo ma una vera e propria “bufala”.

Il polverone è stato alimentato anche da non poche amenità. Valga per tutte il comunicato di CGIL, CISL , UIL ove si accusa il documento della Lega Nazionale di non aver “nemmeno menzionato il Risorgimento e la Resistenza”. Chiunque conosca la lingua italiana (anziché il solo sindacalese) può constatare che i primi quattro punti delle “note storiche” fanno riferimento al Risorgimento (nascita dello stato unitario, terza guerra d’indipendenza, presa di Roma, Guglielmo Oberdan); sempre nel documento della Lega Nazionale, alla voce 30 aprile 1945 si ricorda l’insurrezione del CLN di Trieste e quindi la Resistenza finalizzata alla libertà. Si ricorda anche alla voce 1 maggio 1945 la Resistenza finalizzata alla rivoluzione comunista e personificata dai “liberatori” titini. Quindi il documento non solo parla di Resistenza ma anche ne dà atto in linea con le più recenti analisi storiografiche quali quelle di Gianpaolo Pansa.

L’ultimo capitolo, per ora, dell’ “operazione polverone” va individuato nell’iniziativa di signori Igor Canciani e Denis Visioli, di Rifondazione Comunista, i quali hanno presentato esposto alla Procura della Repubblica perché venissero accertate le responsabilità penali nei confronti, tra l’altro, della Lega Nazionale.

Poiché per qualsiasi persona di normale capacità di intendere e di volere è ben chiaro che le “note storiche” della Lega non possono avere alcuna rilevanza penale, l’avv. Sardos ha ritenuto doveroso prospettare a sua volta all’autorità giudiziaria l’ipotesi che i suddetti signori possano aver consapevolmente mosso delle accuse sapendole infondate. E’ questa in termini tecnici configura l’ipotesi di cui all’art. 368 del Codice Penale.