Domenica 17 u.s., ad Appiano Gentile (CO), sotto una copiosa nevicata, e’stato inaugurato il monumento dedicato, dal comune, agli Infoibati e all’esodo degli Italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Malgrado la pessima giornata invernale, e’ stato un grande e straodinario successo. Il programma ha dovuto subire delle modifiche, come l’annullamento del corteo fino alla piazza principale, dove in una sala, della struttura polifunzionale, dedicata all’illustre concittadino Adolfo Wildt, e’ stata allestita la mostra fotografica sulle foibe, con il materiale, messo a disposizione, dal gentile grande ufficiale Pierpaolo Silvestri. In altra saletta, verra’ proiettato il filmato “Pola addio” durante tutto il periodo della mostra.
Alle ore 10 e’ iniziata la cerimonia con l’intervento del sindaco dott. Carlo Pagani ,il quale ha salutato le autorita’ presenti civili e militari, in particolare i numerosi sindaci dei comuni limitrofi, le varie autorevoli rappresentanze delle forze dell’ordine, le associazioni d’arma e combattentistiche, la rappresentanza dei vigili del fuoco. Va sottolineata la presenza numerosa degli alpini provenienti da varie sezioni. Ricordiamo che lo stesso Sindaco e’ un alpino e che dopo i saluti sentiti, ha esposto le motivazioni che hanno portato alla decisione di dedicare un monumento alla diaspora degli esuli. Sullo stesso tono e’ intervenuto l’assessore alla cultura Francesco Luraschi, che, con determinazione, ha ricordato la nostra tragedia, i crimini commessi con ferocia e odio, dai partigiani comunisti jugoslavi di Tito, assieme ai partigiani comunisti italiani.
Il segretario del movimento n.i.f.d. Romano Cramer, ha letto alcuni passaggi del discorso pronunciato al quirinale, dal presidente giorgio napolitano, in occasione del giorno del ricordo. Cramer ha spiegato che le colonne (di marmo di Verona)spezzate, sono a simbolo dello strappo violento e straziante che il popolo giuliano, istriano, fiumano e dalmata ha subìto. Paolo Spadafora, consigliere nazionale del movimento, ha letto il messaggio di ringraziamento, del presidente prof.ssa maria renata sequenzia, diretto al sindaco, all’assessore luraschi e a tutta l’amministrazione, per aver dedicato il monumento al nostro martoriato popolo e alla nostra dolorosa diaspora.
E’ intervenuto il dott. Guido Brazzoduro, sindaco del comune di Fiume in esilio (senza labaro). Nel suo discorso (molto diplomatico), ha ricordato tra l’altro, la tragica fine della studentessa Norma Cossetto, violentata e gettata nella foiba da 17 bestiali e barbari partigiani comunisti jugoslavi e italiani.
Anche il vice sindaco del comune di Pola in esilio, Tito Sidari, ha voluto ricordare il nostro doloroso abbandono forzato dalle nostre terre per restare italiani, e rivolgendosi alla delegazione dei pompieri, ha ricordato il valoroso comandante dei vigili del fuoco di Pola, Arzarich, che, dopo l’infausto 8 settembre 1943, ha iniziato il macabro e straziante recupero delle prime centinaia di infoibati in istria.
Il sig. Davide Borghesi ha portato i saluti e la vicinanza del dott. Dario Frattini, presidente della casa militare di Turate (CO), a tutti gli esuli.
Al termine degli interventi, il prevosto, don Giuseppe Conti, ha benedetto il monumento, un trombettiere ha suonato “il silenzio d’ordinanza” e tutti i presenti hanno onorato gli infoibati e tutte le vittime italiane del comunismo jugoslavo di tito. La banda musicale ha suonato l’inno di Mameli. Successivamente, sono state poste le corone del comune e del movimento n.i.f.d.
Al termine, il segretario Cramer, ha consegnato le pergamene di ringraziamento al sindaco Pagani, all’assessore Luraschi e alla citta’ di Appiano Gentile.
Un particolare e doveroso ringramento va al nostro esule zaratino, residente a Turate (CO) Mario Marcuzzi, per il suo encomiabile impegno svolto con tanta abnegazione per l’organizzazione, insieme al comune di Appiano Gentile.
Oltre al nostro movimento, (parte integrante della iniziativa e della cerimonia, alla quale hanno anche partecipato: il delegato provinciale di milano Domenico Mazzarol e il coordinatore regionale Alfredo Punzi) e dei rappresentanti dei comuni in esilio gia’ citati, va sottolineata la presenza del presidente del comitato provinciale di Como dell’a.n.v.g.d. Luigi Perini, anche in rappresentanza ufficiale del presidente nazionale dott. Roberto Ballarin e della consigliera Silvana Borsi, in rappresentanza del presidente Sergio Trevisan e di tutto il comitato dell’a.n.v.g.d. di Milano. Va segnalata (purtroppo), la scarsa presenza di esuli. Tra i pochi presenti, vanno citati gli audaci Fragiacomo Claudio e Crasti Anna Maria, residenti a Cernusco sul Naviglio (MI).
La presenza, seppur limitata, di varie associazioni consorelle, ha messo in evidenza l’importanza dell’unita’ d’intenti per la nostra causa comune, da tutti costantemente auspicata, ma non sempre attuata.
Apprendiamo, come era prevedibile – vedere copia allegata dell’articolo della cronaca di Olgiate e bassa comasca – la negativa reazione dei consiglieri di minoranza del comune di Appiano Gentile ed, in particolare, la dura reazione dell’a.n.p.i. di Como. A tale proposito, invitiamo tutte le associazioni degli esuli (noi la stiamo preparando) e singoli esuli, a rispondere adeguatamente a quei partigiani che si ostinano ancora a non voler accettare e a riconoscere la verita’ storica,
Come chiesto, in modo inequivocabile, anche dal presidente Giorgio Napolitano.
Romano Cramer
Segretario
Movimento nazionale istria fiume dalmazia