A Firenze viene esposto il Bronzo di Lussino. L’amministrazione toscana ha pensato bene di intitolare la mostra a “L’ Atleta della Croazia”.

da ToscanaTV

”Attribuire l’ Atleta di Lussino alla Croazia e’ ignorare i piu’ elementari rudimenti di storia”. Lo sostiene Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, in rappresentanza degli esuli giuliano-dalmati in Italia, che a tal proposito ha organizzato un volantinaggio di protesta, sabato prossimo, davanti all’ ingresso della mostra in via Cavour. ”

L’amministrazione provinciale – spiega una nota – ha inteso titolare la mostra ‘L’ Atleta della Croazia’, mentre la denominazione ‘della Croazia’ e’ storicamente e completamente fuori luogo”. ”Il bronzo – prosegue – attribuito al greco Lisippo, risale al quarto secolo a.C.; la statua fu perduta dai romani nel secondo secolo a.C., il ritrovamento del 1997 nelle acque di Lussino e’ merito di un belga e il restauro e’ italiano. La Croazia, paese nato nel 1991, ha il solo ‘merito’ di essere la nazione cui oggi Lussino appartiene, pur con tutta la sua caratterizzazione istro-veneta”.

Secondo l’Associazione, la geopolitica contemporanea non dovrebbe avere spazio, in quanto ”ogni evento storico e’ saldamente ancorato ai fatti, agli eventi e alle situazioni nelle quali si e’ verificato”.


lettera al Corriere della Sera

Egregio Dott. Mieli,
ricordo che tempo addietro, a firma di un suo giornalista, Bertelli credo, un articolo sul Corriere parlava dei quadri istrini “portati dalla Jugoslavia in Italia” nell’ultima guerra e deposti a Passiriano, Pirano, in Friuli”.

In tale occasione il quotidiano SECOLO DITALIA del 7 Settembre 2005, pubblicò un articolo “Dilaga la Sindrome di Axum”a firma Annamaria Gravina, a pag.8 del quotidiano. A parte lo svarione geografico che indicava essere Pirano, cittadina dell’Istria, vicino a Passiriano in Friuli, tale riprovevole articolo chiedeva che i quadri salvati dalla furia conquistatrice Slava da Capodistria, Isola e Pirano, ed esposti a Trieste al Museo Rivoltella e voluti dai cittadini delle città italiane della area nord occidentale dell’ Istria, ex Zona B, gentilmente regalate da omuncoli quali Moro e Rumor, con il trattato di Osimo, venissero “restituiti” alla Yugoslavia che non esiste più. Suggerisco un corso urgente di geografia politica da tenersi in redazione.

Aggiungo che il CORRIERE
Proprio non sa resistere dal scrivere banalità che denotano una scarsa conoscenza degli argomenti trattati , come ad esempio quanto ieri pubblicato sulla statua greca ripescata davanti a Lussino. Infatti l’Isola di Lussino assieme a Cherso e Veglia erano in epoca romana parte della X REGIO HISTRIA ed erano chiamate ABSIRTIDI, divennero poi durante la Serenissima territorio metropolitano di quella Repubblica e fecero parte poi del territorio dell’Istria, ad esclusione di Veglia, fino alla fine della seconda guerra mondiale.
Lussino ha dato i natali al grande campione mondiale della classe velica Star, ammiraglio della marina da guerra italiana, Straulino, e di numerosissimi comandanti di navi della marina militare e mercantile italiana.

Ora parlare della statua greca restaurata a Firenze, e dell’Isola di Lussino, come fosse da sempre croata senza alcun altro cenno alla geografia e alla storia di quella bellissima isola italiana e riduttivo di una realtà
Ben diversa da quella descritta ed offensiva dei veri Lussignani. L’isola è attualmente sotto la Repubblica Croata ma nulla ha a che vedere con la storia e la cultura croata, e dello stato di Croazia che mai ha avuto nulla da spartire con Lussino e la sua gente.

Sarebbe stato preferibile che l’autore si informasse meglio prima di parlare di cose che non conosce.

Distinti saluti

Godeas Gianantonio, esule istriano


informazioni sulla mostra: www.palazzo-medici.it