Era il lontano 1946 quando sulle pagine dell’Unità si parlava dei profughi dall Istria, da Fiume e dalla Dalmazia come di “impauriti dall’alito di libertà che precedeva o coincideva con l’arrivo degli eserciti liberatori” e si scriveva che la loro presenza offendeva le città italiane “con la loro ostentata opulenza”, si invocava anche, nei loro confronti, l’intervento della polizia poiché si trattava di “criminali” in fuga dal “giusto castigo della giustizia popolare jugoslava”.
Sono passati quasi sessanta anni da allora. Oggi, 26 febbraio 2005, dalle pagine del “Il Piccolo”, per la penna (piena di ossequio) di Silvio Maranzana, apprendiamo che l’on. Armando Cossutta (quello che portava al P.C.I. l’oro di Mosca: e se ne vanta) avrebbe dichiarato testualmente “E’ GRAZIE AI PARTIGIANI COMUNISTI SE TRIESTE E’ RIMASTA ITALIANA”.
Certamente la capacità di menzogna è un connotato che ha accompagnato tutta la storia del Comunismo. I vertici raggiunti dal compagno Armando hanno però qualcosa di veramente sublime. Proponiamo senz’altro che il Primo premio del concorso “Faccia di Bronzo” venga senz’altro assegnato proprio all’onorevole-compagno Armando Cossutta.