La Lega Nazionale è stata orgogliosa di presentare le memorie del defunto Ermanno Mattioli, cittadino polesano prigioniero dei partigiani titini tra il 1945 e il 1946. L’opera è stata presentata nella conferenza che ha avuto luogo la sera di venerdì 18 novembre, presso il circolo culturale Il Colle in via Umberto I 51 a san Daniele del Friuli, sede della Lega Nazionale.
Hanno inaugurato la serata Massimiliano Verdini, coordinatore della Delegazione Friulana della Lega Nazionale, e Maurizio Rinaldi, presidente del circolo Il Colle e membro dell’associazione. La partecipazione all’evento è stata numerosa, con 40-50 persone che hanno formato un pubblico compatto e caloroso.
Il libro, Istria ’45-’46 – Diario di prigionia, è stato introdotto da Gianfranco Mattioli, il figlio dell’autore, nonché responsabile della raccolta e pubblicazione postuma del diario: grazie ai suoi interventi siamo stati in grado di ricostruire meglio la figura di Ermanno, senz’altro positiva. Già con l’intervento successivo del gen. Silvio Mazzaroli, Sindaco del Libero Comune di Pola in esilio in Patria e direttore de L’Arena di Pola, sono emersi alcuni tratti significativi che hanno contraddistinto le vicende narrate e l’atteggiamento del protagonista-autore, quali la totale assenza di odio e di risentimento verso coloro che hanno portato i nostri connazionali alla morte o all’esilio, nonché la forza incrollabile della Fede, che ha permesso a Ermanno di superare molti tormenti: non ultima, la presenza della moglie Antigone, piccola ma tenace, capace di seguire gli spostamenti del marito tra le carceri di tutta l’Istria.
È seguito un intervento di Gaetano Valenti, consigliere regionale ed ex Sindaco di Gorizia, che ha approfittato dell’occasione per ricordare il drammi dell’esilio dei 350 mila istriani fuggiti dalla dittatura militare jugoslava: argomento dal quale è partito il cavalier Rodolfo Ziberna, presidente della Sezione di Gorizia della Lega Nazionale e presidente dell’Associazione Nazionale Venezia-Giulia e Dalmazia della città sonzìaca, per poi portare a compimento un approfondito esame dell’opera, delle circostanze storiche e delle figure di Ermanno e Antigone. La relazione di Ziberna è stata inframmezzata da letture di passi del libro da parte di Francesco Brocchi, membro della Delegazione Friulana della Lega Nazionale. Brocchi ha aggiunto l’importanza dell’amore come elemento cardine delle memorie e come sentimento incrollabile, capace di vincere l’inevitabile odio verso l’oppressore.
L’andamento generale della discussione ha determinato la lettura dei passi più lieti e umani, per quanto il diario ci ricordi episodi di pesante crudeltà, di ingiustizia e di sprezzo verso le leggi internazionali. Non possiamo dimenticare quello che i nostri connazionali hanno patito a conflitto già finito, quando il nostro popolo usciva già provato dalla Guerra Mondiale e dalla Guerra Civile: si trattò di una prevaricazione a danno di civili innocenti da parte di un regime che, per quanto avesse osteggiato la guerra, non esitò a procrastinarla a nostro danno e a proprio beneficio.
Tutti i presenti hanno manifestato questa necessità di rivendicazione dei torti subiti e un interesse, forte, di divulgare i fatti che hanno segnato la tragedia dei Giuliano Dalmati: non per dissotterrare rancori, bensì per ricordare con frasi genuine e vivo trasporto i connazionali che più di tutti hanno patito.
La quasi totalità dei presenti è rimasta fino alla bicchierata finale, mentre la conferenza si è protratta ben oltre le più rosee previsioni con interventi vivaci e concreti da parte di studiosi, reduci e cittadini polesani. Forse sulla falsariga del libro, le argomentazioni si sono sviluppate all’insegna della civiltà e del rispetto reciproco, pur non nascondendo una certa perplessità nei confronti di coloro i quali ancora non riconoscono la gravità del dramma patito dai nostri fratelli Giuliano Dalmati.
Francesco Brocchi