E’ noto cosa evochi in tutti i goriziani, al di là della loro collocazione politica, il nome del maresciallo Josip Broz Tito: colui che ha inviato le sue milizie a Gorizia per eliminare fisicamente tutti gli uomini e donne che potessero rappresentare un pericolo alla fortemente voluta annessione di Gorizia alla Jugoslavia.
Oltre 650 sono i nostri concittadini che vennero sottratti alle loro famiglie nei terribili 40 giorni di terrore titino, nel maggio del ’45.
E’ parimenti noto come questa furia criminale comunista si sia scagliata contro inermi, catturati nelle loro case in tempo di pace e non certo in azioni di guerra! Bastava essere fortemente italiani ed essere rappresentativi in soggetti pubblici o privati per rischiare un processo burla (ammesso che siano stati celebrati) e subito dopo la fucilazione o la foiba. Altri sono morti dopo anni di patimenti nelle carceri comuniste.
Il nome di Tito non evoca altro che terrore.
Prima dell’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea Nova Gorica aveva ritenuto opportuno, viste anche le ingenti spese a carico dei goriziani per festeggiare il suo ingresso, mutare la scritta che incombeva dal monte Sabotino “Nas Tito”, tra l’altro da poco ripulita dalla vegetazione che la celava, in “SLO”.
Passata la festa gabbato il Santo: da domenica scorsa è stata ripristinata la scritta “Nas Tito”.
La scritta fa il paio con il “totem”, ovvero il monumento dl popolo sloveno, che dallo scorso anno si erge minaccioso dal monte di fronte.
Non basta davvero essere nell’Unione Europea per essere europei. Non tutti sanno che, diversamente dal PCI italiano, che ha subito una evoluzione e che oggi è diviso tra Ds, Rc e Pcdi, il Partito comunista di Nova Gorica, di cui il sindaco Brulc è espressione, ha mutato solo nome e null’altro. E’ sotto ogni punto di vista il partito di Tito. Cinica, agghiacciante ed anti europea, ma certamente coerente, pertanto, è la ripresa del simbolo dei crimini comunisti, il maresciallo Tito, usato come aggressione violenta contro gli italiani.
A fronte di questa violenza cosa fa il nostro Comune? Forse sta pensando di spendere altri centinaia di milioni di lire per festeggiare il primo anno di ingresso di Nova Gorica nella Ue?
Spiraglio di europeismo e di apertura giunge dal governo di Lubiana, contro il quale si oppone quello di Nova Gorica.
I cittadini italiani e goriziani non possono che sperare che venga alimentato questo spiraglio e che il comunismo titino di cui si alimenta una parte politicizzata di Nova Gorica venga progressivamente messo nell’armadio degli scheletri.