Alla fine della seconda guerra mondiale 350.000 italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia hanno dovuto abbandonare tutto, la casa, i beni, il lavoro – tutto – per fuggire dalla furia dell’occupazione slavo-comunista, abbandonando terre italiche e italiane da duemila anni. Per 60 anni l’epopea di queste genti è stata cancellata dalla storia e i loro diritti calpestati.