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La Rai deve occuparsi del Giorno del Ricordo e rinnovare nell’opinione pubblica, con un palinsesto ad hoc, la memoria della vittime delle foibe. In vista del 10 febbraio, la giornata dedicata al ricordo della tragedia, il presidente della commissione parlamentare di Vigilanza Mario Landolfì ha scritto al presidente della Rai Claudio Petruccioli, per sottolineare che è opportuno che la Rai, società concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico, «ponga in essere ogni accorgimento atto a illustrare la ricorrenza e a rinnovare nella memoria degli italiani il ricordo di quei tragici avvenimenti».
Landolfì osserva che «questo compito rientra a pieno titolo tra le finizioni proprie della società concessionaria: garantire la memoria degli avvenimenti passati è indispensabile non solo al tributo morale che è dovuto a chi rimase vittima di quello sterminio, ma anche a far sì che simili tragedie non abbiano a ripetersi nella storia dei Paese e dell’umanità. Il 10 febbraio – ricorda – è la giornata dedicata alla conservazione e al rinnovo della memoria della tragedia di tutte le vittime delle foibe, nonché dell’esodo dalle loro terre degli italiani d’Istria, di Fiume e della Dalmazia che si trovarono, a seguito deUe dolorose vicende dell”ultimo conflitto mondiale, in territori transitati all’ex Repubblica Jugoslava».
Continua Landolfì nella lettera a Petruccioli: «Il giorno della memoria fissato al 10 febbraio di ogni anno è riconosciuto quale solennità civile e riveste quest’anno un significato peculiare poiché coincide con il 60esimo anniversario della firma del Trattato di Parigi, con il quale le potenze che presero parte alla Seconda Guerra Mondiale sancirono la definitiva conclusione del conflitto. Il secolo appena trascorso – conclude -ha purtroppo conosciuto una molteplicità dì analoghi, terribili avvenimenti, nei quali la perversa determinazione allo sterminio risulta ancora più evidente se la si confronta con i traguardi raggiunti dal progresso umano in ogni campo».
Sottolinea infine Landolfì: «E’ compito della nostra generazione conservare il ricordo di ciascuna di tali tragedie, consegnando ai giovani il senso della sacralità complessiva della vita umana e dell’empietà di ogni azione che la sottometta.a qualsivoglia esigenza ideologica o strumentale. In questo, il ruolo della Rai sarà insostituibile: sono certo di interpretare il sentimento di tutta la Commissione che ho l’onore di presiedere nel raccomandare che la programmazione della concessionaria corrisponda pienamente a tale esigenza».
Renato Berio
per “Secolo d’Italia”