Deportati : «Per sessant’anni tutte le porte erano chiuse»

Il Piccolo 06/07/05

Clara Morassi Stanta ha perso, in quel maggio 1945, il padre Gino Morassi e lo zio Giovanni Bramo. «Mio padre – ricorda – aveva 52 anni, era commerciante nel settore alimentare ed era presidente della Provincia, ma allora si diceva preside: quando lo vennero a prendere lo salutammo pensando che lo avremmo rivisto dopo un paio di giorni. Non è più tornato. Mio zio, studente di medicina, aveva 24 anni. Si presentarono nell’azienda di famiglia in via Codelli cercando suo fratello maggiore. Non lo trovarono e presero lui. Non ci fu nemmeno il tempo di salutarlo…»

Oggi Clara Morassi Stanta è la presidente del Comitato congiunti dei deportati in Jugoslavia. «Da sessant’anni aspettiamo, chiediamo, speriamo. Trovando però tutte le porte chiuse, portandoci addosso il peso di tutto questo silenzio. Se qualcosa adesso si muove, beh, ben venga. Comunque è tardi, ma è sempre ora che accada. Sì, diamo atto al sindaco Vittorio Brancati dell’impegno che sta mettendo su questo tema, sul quale ha trovato la sensibilità anche del sindaco di Nova Gorica Brulc: li apprezzo per questo».

g. bar.