5 maggio 1945: Caduti per la libertà
Il 5 maggio 1945 di fronte ad un corteo spontaneo di migliaia di triestini inneggianti all’Italia i titini sparano sulla folla. Cinque manifestanti cadono sotto il piombo dell’invasore, altre decine rimangono ferite.
5 MAGGIO, MEDAGLIA AI MORTI
Il Presidente della Provincia di Trieste, Fabio Scoccimarro, chiede al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, un riconoscimento a Claudio Burla, Giovanna Drassich, Carlo Murra, Graziano Novelli, Mirano Sancin morti in via Imbriani il 5 maggio 1945, durante una pacifica manifestazione in conseguenza degli spari delle truppe jugoslave. Al loro sacrificio fece seguito, nell’epoca immediatamente successiva, quello di Emilio Beltramini e Alino Conestabo. L’iniziativa del Presidente Scoccimarro fa seguito a quella analoga lanciata, nei giorni scorsi, dal Presidente della Lega Nazionale, avv. Paolo Sardos Albertini.
“Ho deciso di rivolgermi direttamente – ha affermato Scoccimarro – alla sensibilità del Capo dello Stato, di cui ha dato eloquente testimonianza lo scorso anno accogliendo analoga richiesta della Lega Nazionale per il conferimento della medaglia d’oro al merito civile ai sei caduti del novembre 1953, in quanto ritengo che anche i tragici episodi che costarono la vita a questi eroici concittadini vadano inquadrati in quella fase finale del Risorgimento che si concluse nella storica giornata del 26 ottobre 1954”.
Scoccimarro ha ricordato inoltre che “tutte queste persone sacrificarono la loro vita affinchè Trieste potesse veder rispettata la propria libera scelta di rimanere italiana, ma anche perchè venisse coronato quel bisogno dell’Italia intera di ritrovare l’unità nazionale con il ricongiungimento della stessa Trieste alla Patria”.
(da “Il Piccolo” 18 maggio 2005)