LA CLASSE DIRIGENTE LONTANA DAI VERI PROBLEMI DEGLI ESULI

Continua la crisi della Federazione degli Esuli: un documento della Consulta Piemontese dell’ANVGD

LA CLASSE DIRIGENTE LONTANA DAI VERI PROBLEMI DEGLI ESULI

Domenica 12 giugno nella ricorrenza dei SS. Vito e Modesto l’ANVGD di Tortona – Alessandria ha organizzato un incontro a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dell’ANVGD di Torino e di Novara. Erano presenti circa 230 Esuli da Fiume dall’Istria e dalla Dalmazia e sarà così anche domenica 19 , organizzato dall’ANVGD di Novara.

Anche a Torino qualsiasi avvenimento organizzato dall’ANVGD raccoglie centinaia di Esuli.

Per noi essere Fiumani , Dalmati o Istriani non fa alcuna differenza. Abbiamo radici ,storia e cultura comuni pur nella diversità di ciascuno , ma quello che più ci unisce sono le persecuzioni , le foibe , l’esodo , i campi profughi.
A questi incontri partecipano molti Esuli che pur non essendo iscritti alle Associazioni sentono il desiderio di appartenenza e si incontrano per non dimenticare , il tutto coordinato dalla Consulta Regionale ANVGD.

Recentemente in un incontro tenutosi a Mestre alcune delle Associazioni che fanno parte della Federazione degli Esuli hanno dibattuto sul tema “Rapporti tra Esuli e Rimasti in un contesto Europeo” , la settimana scorsa le restanti Associazioni si sono riunite a Trieste con la propria base per discutere sull’immobilismo della federazione per gli indennizzi e le restituzioni.
In quanti erano? Usiamo per risposta una frase del caro Generale , “lasciamo perdere per amor di patria” .

Questi tre avvenimenti sono il segno evidente di una profonda divisione tra le Associazioni , ed all’interno delle medesime tra le varie anime che le compongono.

Crediamo sia giunto il momento per una rifondazione della Federazione che tenga conto della rappresentatività delle Associazioni stesse nel mondo degli Esuli sull’intero territorio nazionale.

In Federazione , lo andiamo ripetendo da anni , serve aria nuova, nuove idee, servono ESULI non intossicati dai partiti e dagli uomini politici , un nuovo Statuto e l’aggregazione di nuove forze che oggi sono esterne.

Le modifiche dello Statuto non giustificano il silenzio della Federazione , crediamo che in attesa che si trovino soluzioni appropriate sia necessario iniziare con la nomina di una costituente del mondo della diaspora a cui dovranno partecipare i rappresentanti di tutte le associazioni mediante la programmazione di una serie di incontri in tempi brevissimi tra le attuali associazioni per la ricerca proprio di quella unità che ci consenta sin da ora di poterci rivolgere alle autorità e alle forze politiche con progetti e programmi unitari , e la creazione di gruppi di lavoro riferiti ad ogni singolo obiettivo o progetto che verrà individuato come di primaria importanza.

E’ indispensabile sentire e seguire le richieste della base degli Esuli anche sulle diverse forme con cui si può essere indennizzati.
Gli attuali dirigenti della Federazione anziché accapigliarsi per ricoprirsi di meriti , si accusano vicendevolmente gli uni di non volere nella Federazione le Comunità Istriane , gli altri i rappresentanti degli Esuli presenti nelle regioni e comunità più significative della penisola : se hanno a cuore gli interessi degli Esuli si pongano la domanda se questa Federazione è idonea a rappresentare tutti gli Esuli.

Se il medico non è in grado di curarla se ne deve andare , ma se ne devono andare , caro Generale , anche tutti quelli come lei che al medico stanno intorno e che in un modo o nell’altro hanno contribuito ad usare una medicina ed una terapia inefficace.
Altri risolveranno quella che è una inaccettabile discriminazione , lavorando in gruppo senza egemonie.

Al medico ed allo staff che lo attornia resteranno comunque i giornalini su cui scrivere , giudicare e sputare sentenze , attività in cui eccelle chi ha firmato l’articolo “Un malato non immaginario”
(vedi Arena di Pola del 31Maggio 2005 – Voce Giuliana del 1 giugno 2005 ) .

Torino , 14 Giugno 2005