da Il Piccolo 15 marzo 2005
Esuli: «Ricomponiamo l’unità»
Toth: «Serve una rappresentanza forte verso governo e parlamento»
Un unico organismo che rappresenti gli esuli giuliani e dalmati. La proposta di rifondare in maniera unitaria la federazione degli esuli, attualmente presieduta da Guido Brazzoduro, giunge dal consiglio dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che sabato scorso a Mestre ha approvato all’unanimità una mozione in questo senso, alla luce delle divisioni emerse in occasione della Giornata del ricordo, il 10 febbraio scorso.
«Le dure battaglie da sostenere per la restituzione e gli indennizzi dei beni degli esuli – si legge in una nota – richiedono un’unità ancora maggiore» di quella che ha permesso finora di ottenere diversi importanti risultati.
«L’Anvgd – prosegue il comunicato – propone a tutte le associazioni della Diaspora istriana, fiumana e dalmata di ritrovare l’unità perduta, procedendo in tempi brevi, e con il comune consenso, a una rifondazione unitaria della federazione in modo da farla diventare un unico organismo rappresentativo, direttamente eletto da un’assembla generale di tutti gli iscritti alle singole associazioni».
Il presidente dell’Anvgd, e vicepresidente della federazione, Lucio Toth, spiega le ragioni che hanno indotto l’associazione a lanciare la proposta. «Serve una rappresentanza unica – afferma – nei confronti del Governo e del Parlamento. E la federzione è già un interlocutore autorevole dello Stato».
Toth sottolinea poi che l’Anvgd è «l’unica associazione degli esuli radicata in tutta Italia, e che ha una forte presenza a Roma. Questo radicamento – sostiene – deve avere un peso».
Il vicepresidente della federazione ricorda inoltre che qualche mese fa l’Associazione delle comunità istriane ha chiesto di rientrare nella federazione stessa, dalla quale è uscita tre anni fa. «Ne stiamo discutendo da tempo – spiega – ma l’attuale statuto richiede l’unanimità nelle decisioni. Va quindi modificato profondamente, pur lasciando alle singole associazioni la loro autonomia».
In questi giorni Lucio Toth sta inviando una lettera a tutti i presidenti delle associazioni, ai sindaci dei liberi comuni in esilio e all’Associazione delle comunità istriane, per informarli della decisione di rifondare la federazione. «E’ un percorso graduale ma rapido – precisa – in cui nessuno vuol schiacciare nessuno. Nel giro di due, tre anni si deve comunque arrivare a una federazione unitaria».
Tempi rapidi, dunque. Per questo sabato prossimo l’esecutivo nazionale dell’associazione si riunirà a Trieste. «Voglio tranquillizzare tutti – conclude Toth – sulla gradualità del percorso, e invitarli a mettere in cantiere qualche organo consultivo per l’elaborazione di un nuovo statuto. Più siamo forti e meno siamo condizionabili».
da Il Piccolo 15 marzo 2005
Nota critica nei confronti dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia
Esuli, l’Unione degli istriani contro la rivoluzione di Toth
Le dichiarazioni di Lucio Toth, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia (Anvgd) che nei giorni scorsi annunciavano la volontà di rifondare una nuova Federazione degli Esuli (l’organismo attualmente presieduto da Guido Brazzoduro) più unitaria e con nuovi connotati, lasciano perplessa l’Unione degli istriani.
Il presidente dell’Unione degli istriani Massimiliano Lacota non condivide nemmeno la forma ed il metodo usati. «Abbiamo appreso dell’iniziativa dai media prima ancora che l’Anvgd ci informasse via fax».
«Apprezzo l’iniziativa di Toth che in qualche maniera si è reso conto della situazione piuttosto stagnante in cui la Federazione è stata trascinata in questi ultimi anni – spiega Lacota – ma non riesco a capire perchè prima di diffondere questa sua intenzione al mondo intero non abbia avuto la pazienza di attendere fino a sabato prossimo, data fissata per la riunione dell’Esecutivo. Se questo voleva essere un inizio, siamo partiti purtroppo con il piede sbagliato.»
In particolare il presidente dell’Unione degli istriani non ha gradito certe affermazioni sulla maggiore importanza che l’Anvgd deve avere rispetto le altre associazioni aderenti alla Federazione, ribadendo invece che per il bene comune «è necessario più che mai che ogni organismo sia rappresentato pariteticamente e le decisioni assunte debbano necessariamente avvenire con l’unanimità, a costo di discutere ad oltranza per ore ed ore».
Per quanto riguarda la revisione dello statuto, Lacota si dice perfettamente d’accordo, sottolinenado la necessità di far aderire l’Associazione delle Comunità Istriane prima di ogni modifica. «Non dobbiamo dimenticare che si tratta della prima associazione degli esuli e farla rientrare nella Federazione, soprattutto in un momento delicato come questo, deve essere l’obiettivo primario di tutti».
Sulla questione delle divisioni emerse in occasione della recente Giornata del Ricordo, Lacota afferma che più di divisioni si può parlare di posizioni e strategie diverse, in quanto ogni associazione si distingue per storia, cultura e tradizione.
La Lega Nazionale solidale con l’Unione degli Istriani