140/85 : TRUFFA LEGALIZZATA
UNIONE DEGLI ISTRIANI
LIBERA PROVINCIA DELL’ISTRIA IN ESILIO
COMUNICATO STAMPA
Affollata conferenza stampa questa mattina all’Unione degli Istriani sulle decurtazioni delle quote
Patronati e associazioni contro il Governo: “Promesse non mantenute, si tratta di una truffa legalizzata”
Lacota e Ferone: “è una vergogna assoluta colpire le persone più deboli e le categorie che più hanno dato all’Italia”
Affollata conferenza stampa questa mattina nella Sala del Consiglio dell’Unione degli Istriani a Trieste. Convocata dal presidente Massimiliano Lacota, ha visto la partecipazione di tutte le sigle sindacali e dei rispettivi patronati, dei rappresentanti delle associazioni degli esuli, del Presidente della Associazione Nazionale Assistenza Pensionati di Trieste Luigi Farinelli e del Consigliere Regionale (Partito dei Pensionati) Luigi Ferone e del presidente della sezione triestina dell’INAPA Giuseppe Spartà. Presenti anche il gen. Silvio Mazzaroli e l’avv. Paolo Sardos Albertini.
LA VICENDA
Come noto , l’art. 6 comma 1 della Lg. 140/85 ha previsto l’attribuzione in favore di specifiche categorie di soggetti ( ex combattenti , mutilati ed invalidi di guerra , profughi per l’applicazione del trattato di pace ecc.) di una maggiorazione reversibile sulla pensione INPS …nella misura delle ex 30.000 lire.
Tale maggiorazione – attribuita a domanda – ha avuto effetto dal 1.1.1985 per le pensioni già in godimento e da quella data a partire dalla decorrenza della pensione per i futuri pensionati.
L’ INPS ha sempre ritenuto che l’ incremento della perequazione automatica dovesse spettare per i soli anni successivi a quello di attribuzione della maggiorazione , con la conseguenza che, in fase di prima attribuzione, la maggiorazione dovesse essere attribuita nella misura fissa delle ex 30.000 lire .
In sostanza l’INPS liquida ad oggi (in prima istanza) a titolo di “maggiorazione profughi” un importo pari a Euro 15,49 (30.000 lire) così come le liquidava nell’anno 1985 con la differenza che i 15,49 euro (le ex 30.000 lire) liquidati ad un pensionato dal 1985 sono diventati ad oggi (per effetto della perequazione automatica) circa 37,00 con una conseguente disparità tra vecchi e nuovi pensionati .
LA LEGGE FINANZIARIA CHE RIBALTA LE SENTENZE
Secondo l’interpretazione autentica citata nella finanziaria 2008 all’ art 61 la perequazione automatica sulla maggiorazione prevista dall’art 6 della lg 140 può trovare applicazione soltanto dal momento in cui viene erogata sulla pensione. Più di 1000 sentenze di primo grado solo a Trieste , numerosi appelli e una sentenza di Corte di Cassazione Sez. Lav. n.14285 del 2005 contraddicono tale interpretazione concedendo il beneficio già perequato sin dalla sua prima liquidazione.
La maggiorazione delle ex 30.000 lire è stata prevista dall’ art 6 della legge n. 140 del 1985 con lo scopo di assicurare un beneficio pensionistico alle categorie degli ex combattenti, orfani di guerra, profughi ed assimilati che non hanno avuto modo di fruire dei benefici economici dalla legge n.336/1970 (dedicata solo ai dipendenti pubblici). Ne consegue che, rispetto alla finalità della norma l’accoglimento dell’ interpretazione autentica determina una disparità di trattamento tra i pensionati interessati con conseguente violazione del principio di uguaglianza di cui all’ art 3 della Costituzione perché la maggiorazione delle ex 30.000 lire verrebbe corrisposta in misura diversa,ai vari pensionati,a seconda dell’anno e del mese in cui è stata liquidato il beneficio:
in sostanza il pensionato che ha ricevuto la maggiorazione fin dal 1985 si ritrova ad oggi con un importo perequato (22 anni) di circa 38,00 euro ( ex 73.600 lire) mentre chi va in pensione ora prende 15,50 euro ( le ex 30.000).
Inoltre la perequazione automatica del beneficio viene prevista anche dall’ art. 6 Lg. 140/85 nel comma 3 tant’è che l’ inserimento della maggiorazione ( già perequata !! ) nel trattamento di pensione è prevista solo nel successivo comma 7 dello stesso art 6.
Nel sottolineare che comunque stiamo parlando di poche decine di euro di perequazione del beneficio rimaniamo esterrefatti da come l’ indirizzo oramai consolidato della magistratura sin dalla prima istanza fino ad un pronunciamento della Corte di Cassazione venga stravolto da un interpretazione autentica ( non sappiamo fatta da chi ) inserita addirittura in finanziaria e con anche effettuo retroattivo che se non verrà corretta avrà come risultato oltre alla negazione di quello che noi riteniamo un diritto anche la restituzione all’ INPS delle somme già evase e la beffa di dover rimborsare le spese legali liquidate dai giudici .
Nel corso dell’incontro con la stampa il presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota ha confermato che, in assenza di improbabili cambiamenti, promuoverà ogni azione legale ricorrendo alla Corte Costituzionale ed in Europa se dovesse essere necessario. “Si tratta di una truffa che deve essere conosciuta non solo nelle nostre città, ma in tutta Europa per denunciare quanto di vergognoso si sta facendo, colpendo proprio le persone e le categorie che più hanno dato a questo paese in termini di sacrifici e di dedizione”, ha rilevato. Sulla stessa linea, compattamente, sia il presidente dell’ANAP triestina Luigi Farinelli che il consigliere regionale Luigi Ferone, del Partito dei Pensionati, che ha dato la piena disponibilità ed il pieno appoggio a tutte le iniziative dell’Unione degli Istriani.
Farinelli ha denunciato che “tutti i politici interpellati dall’ANAP, da Moretton allo stesso sottosegretario Rosato, avevano garantito che il provvedimento sarebbe stato tolto, ma non si è fatto nulla!” “C’è un disegno criminoso che vuole colpire innanzitutto la città di Trieste ed i suoi cittadini” ha aggiunto “e questo è molto grave e si deve avere la forza di protestare con ogni mezzo possibile contro un governo che si definisce di centro-sinistra e che dovrebbe tutelare proprio i più bisognosi”. Ferone ha giustamente attaccato la classe politica ed “il Governo Prodi che con questo atto ha dimostro non solo il totale disinteresse verso una categoria – quella dei pensionati – che a malapena arriva alla fine del mese, ma addirittura colpendo vilmente queste persone a loro insaputa ed utilizzando uno strumento che ribalta leggi e provvedimenti varati decenni di anni or sono”.
L’intervento di Elvi Malaroda, funzionario dell’INAPA (Artigiani) ha sottolineato la gravità di questa manovra che costringerà i pensionati delle categorie beneficiarie della legge 140/85 non solo alla restituzione delle somme già ricevute, ma addirittura al rimborso delle spese legali sostenute dall’INPS. Anche l’avv. Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega Nazionale, suggerendo di prendere nota dei politici nostrani che al Senato ed alla Camera hanno votato e voteranno a favore dell’art. 61 della Finanziaria, ha invece evidenziato come “l’utilizzo della “interpretazione autentica” nella fattispecie è un abuso vero e proprio, in quanto questa rappresenta un importante strumento che viene usato a fin di bene, per dare una giusta traduzione di norme e provvedimenti che molto spesso risultano poco chiari. La Legge 140/85 è invece molto, molto chiara, ed è evidente che l’utilizzo è stato fatto ad hoc per togliere diritti acquisiti”.
Piero Delbello ha stigmatizzato l’assenza “di quei politici di tutti gli schieramenti che sarebbero dovuti essere presenti alla conferenza stampa per dare le giuste spiegazioni agli esuli innanzitutto e che invece mancano” mentre Silvio Mazzaroli, Sindaco del Comune di Pola in Esilio ha invitato le organizzazioni dei pensionati “a scendere in piazza – assieme agli esuli – per lanciare un segnale forte”.
A chiusura della conferenza stampa il presidente Lacota ha preannunciato che nei prossimi giorni vi saranno degli incontri fra tutte le sigle sindacali per verificare tutte le opportunità di individuare iniziative comuni di protesta contro questo provvedimento.