L’Unione degli Istriani ha chiesto al presidente Napolitano di annullare prima del prossimo Giorno del Ricordo una tra le massime onorificenze della Repubblica italiana concessa al maresciallo Tito nel 1969
Lacota: “È semplicemente orribile e disgustoso che lo Stato italiano riconosca il dramma delle Foibe ed allo stesso tempo annoveri tra i suoi più illustri insigniti proprio chi ordinò i massacri e la pulizia etnica degli Italiani d’Istria: se non viene revocata l’onorificenza, l’Unione degli Istriani non parteciperà alla cerimonia al Quirinale!”
Questa mattina il presidente dell’Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, ha scritto un telex urgente al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiedendogli espressamente di “voler procedere all’annullamento immediato del titolo di cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, cioè l’onorificenza più alta prevista dagli ordinamenti di benemerenza internazionale l’ onorificenza, conferito il 2 ottobre 1969 al maresciallo jugoslavo Tito, allora presidente della Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, diretto responsabile e mandante della feroce pulizia etnica attuata nei confronti dei nostri connazionali dal 1943”.
Lacota ha esplicitamente scritto nella missiva destinata al Capo dello Stato come sia “semplicemente orribile e disgustoso che lo Stato italiano riconosca il dramma delle Foibe ed allo stesso tempo annoveri tra i suoi più illustri insigniti proprio chi ordinò i massacri e la pulizia etnica degli Italiani d’Istria, ovvero il dittatore comunista Tito”.
L’Unione degli Istriani informa che senza il ritiro da parte del Presidente della Repubblica dell’onorificenza concessa a Tito dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, nessun rappresentante potrà partecipare alla Cerimonia del 10 febbraio al Quirinale.