90° ANNIVERSARIO DELL’IMPRESA DI FIUME DI GABRIELE D’ANNUNZIO E DEI SUOI LEGIONARI
12 settembre 1919 – 12 settembre 2009.
Novant’anni sono trascorsi dalla storica Impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio e dei suoi Legionari: tra l’11 e il 12 settembre 1919, i granatieri di Sardegna del Maggiore Reina , guidati dal Comandante, partirono da Ronchi dei Legionari dirigendosi verso Fiume.
La Sezione di Fiume della Lega Nazionale ha inteso ricordare questa storica data con una significativa cerimonia che si è tenuta sabato 12 settembre u.s. a San Polo di Monfalcone, dinnanzi al monumento che ricorda l’Impresa. In precedenza , la Sezione di Fiume ha partecipato al convegno svoltosi presso la Tenuta di Villa Blasig a Ronchi, organizzato dalla signora Elisabetta Bortolotto Sarcinelli e l’Associazione Culturale Incantesimo del Classico.
Hanno presenziato alla cerimonia, a San Polo di Monfalcone, il Sottosegretario on. Roberto Menia, il Sindaco di Ronchi dei Legionari dott. Roberto Fontanot, il Presidente della Lega Nazionale avv. Paolo Sardos Albertini, il dott. Marco Martinolli Presidente della Sezione di Monfalcone della Lega Nazionale, il gen. Riccardo Basile Presidente della Federazione Grigioverde di Trieste, il Sindaco del Libero Comune di Fiume in Esilio dott. Guido Brazzoduro, oltre a numerosi rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma di Trieste, Monfalcone e Gorizia e tantissimi fiumani.
E’ stata data lettura dei messaggi di saluto pervenuti dal Prefetto Vicario di Gorizia e dall’ex Console Generale d’Italia a Fiume dott. Roberto Pietrosanto , di cui riportiamo i testi:
“Causa concomitanti, indifferibili impegni istituzionali sono veramente spiacente di non poter partecipare alla cerimonia del 90° anniversario dell’Impresa di Fiume il prossimo 12 settembre 2009. Formulo ringraziamenti sinceri e vivissimi auguri. Per il Prefetto T.A. il Vice Prefetto Vicario di Gorizia dott.ssa Gloria Allegretto”
“Cari Presidenti cav.uff. Aldo Secco e avv. Paolo Sardos Albertini, ricevo con grande piacere il vostro invito a partecipare al 90° anniversario dell’Impresa di Fiume, che la Lega Nazionale – Trieste – Sezione di Fiume organizzerà il 12 settembre 2009 a Ronchi dei Legionari. Come ex Console Generale a Fiume, ove ho prestato servizio per oltre 4 anni, che sono stati per me molto significativi sul piano umano e che mi hanno consentito di conoscere e di apprezzare i cittadini fiumani, l’Impresa di D’Annunzio ha sempre costituito un punto di riferimento fondamentale nella mia azione di diplomatico e ad essa ha ispirato la mia attività nel corso degli anni trascorsi sulle rive del Quarnaro. Desidero esprimervi il mio più caro ringraziamento per l’onore che mi fate ad invitarmi. Purtroppo impegni di lavoro non dilazionabili non mi consentono di essere presente. Con l’occasione formulo a tutti voi i miei auguri di felice riuscita della manifestazione e di continuare a ricordare la Città che insieme a voi ho tanto amato. Con simpatia ed amicizia. Roberto Pietrosanto, ex Console Generale d’Italia a Fiume – anni 2001/2005”.
Dopo la deposizione di una corona d’alloro al monumento, scortata da due figli di legionari (Aldo Secco ed Elio Maroth), ha preso la parola il Presidente della Sezione di Fiume della Lega Nazionale cav. Uff. Secco che ha dato lettura di un significativo e toccante discorso:
“Cari amici, è dal lontano 1950 che la nostra Sezione di Fiume della Lega Nazionale commemora, annualmente, la giornata del 12 settembre 1919; per un ventennio portando l’alloro sulla tomba del Comandante, quindi in questa stele che ricorda l’Impresa.
Perché il 12 settembre? Oggi mi permetto di farvi rinverdire alcune date e momenti nel ricordo della nostra Fiume d’allora. Questa città che si colloca al vertice del golfo del Carnaro aveva partecipato alla Guerra di Redenzione con 111 volontari di cui quattro caduti eroicamente sul campo, della Legione Fiumana in Estremo Oriente (fiumani già andati nell’esercito austriaco e, dopo aver disertato, si costituirono in Russia al comando del generale Manera) oltre agli innumerevoli perseguitati politici.
Il 18 ottobre 1918, il deputato fiumano al parlamento ungherese on. Andrea Ossoinack ribadisce il diritto di autodecisione per Fiume in base a quanto sancito dal Presidente degli U.S.A. Wilson nei suoi 14 punti e ne proclama la sua italianità.
Il 20 ottobre , ha inizio la battaglia di Vittorio Veneto.
Il 26 ottobre, l’Esercito italiano passa il Piave dove, dal novembre 1917, si trovava attestato come il margine di un invalicabile barriera.
Il 29 ottobre, il primo Tricolore viene innalzato sulla Torre Civica e sul balcone della Società Filarmonico-Drammatica.
Si forma il Consiglio Nazionale di Fiume alla cui presidenza viene chiamato il vegliardo dott. Antonio Grossich. Il Consiglio stesso redige il famoso proclama per il Plebiscito.
L’Esercito Austro-Ungarico viene travolto dall’impeto delle Armate Italiane.
Il 30 ottobre, il Presidente del Consiglio Nazionale di Fiume delibera l’Annessione della Città all’Italia, dopo che l’avvocato Salvatore Bellasich aveva letto il proclama dinanzi ad una folla delirante accorsa in piazza Dante. Attilio Prodam, Giuseppe de Meichsner, Giovanni Matcovich e Giovanni Stiglich, detti gli Argonauti, raggiungono Trieste con un’autoambulanza, dopo un fallito tentativo di impossessarsi di un motoscafo nel porto di Fiume. Ricevuta la facoltà di agire in nome di Fiume dal Consiglio Nazionale essi si trovavano ad essere coadiuvati dai ex ufficiali a.u. Musappi e Tebaldi.
Il 1 novembre , Stiglich e Petris partono alla volta di Venezia a bordo di un tender del Lloyd Triestino mentre gli altri cinque si imbarcano sull’ISTRIA della Linea di Navigazione Istria Trieste unitamente al triestino Ulderico Robba.
Il 2 novembre, gli Argonauti vengono arrestati e portati al forte di S. Erasmo a Venezia e quindi tradotti all’Ammiragliato.
Il 3 novembre, incontro con Sem Benelli dal quale ricevono la collaborazione nella stesura dei telegrammi da inviare alle autorità italiane. Colloquio degli Argonauti con gli Ammiragli Thaon di Revel e Marzolo dai quali si fanno promettere di intervenire con unità della Marina Militare sulla situazione disperata di Fiume. Il giorno stesso ricevono conferma della partenza delle navi d’Italia alla volta di Fiume. Prodam, Petris, Musappi e Tebaldi, imbarcatisi alle ore 4 sulla nave “Emanuele Filiberto”, segnano la via. Della squadra fanno parte i caccia “Stocco – San Marco – Orsini – Acerbi – Sirtori e Abba”
Viene firmato a Villa Giusti l’armistizio con l’Austria.
Il 4 novembre, il Caccia “Stocco” è la prima unità ad ormeggiarsi sul molo Adamich di Fiume. Ad accogliere i marinai d’Italia è il Consiglio Nazionale con in testa Antonio Grossich, seguito da una marea di popolo esultante. Il Consiglio Nazionale di Fiume redige un messaggio diretto al contrammiraglio Reiner, Comandante la Squadra Italiana, nel quale vibra l’entusiastico amore di Fiume alla Madre Patria. Riprodotto in manifesto esso viene tradotto pure in francese ed in inglese.
Armando Diaz, Comandante in Capo dell’Esercito Italiano, dirama lo storico BOLLETTINO DELLA VITTORIA.
Il 17 novembre, entrarono a Fiume i Granatieri di Sardegna, il Piemonte Cavalleria, il 6° Artiglieria da Campagna ed alcuni reparti di mitraglieri e autoblinde guidati dal Generale di San Marzano, mentre dalle navi sbarcano i marinai comandati dall’Ammiraglio Ruggero in sostituzione di Reiner, nel frattempo trasferito ad altro incarico. Quindi la città viene presidiata oltre che dai granatieri anche da un contingente francese, inglese e americano.
Nel luglio del 1919, dopo uno sgarbo operato dai francesi ad alcune donne fiumane che si fregiavano sul petto con la coccarda tricolore, c’era stato uno scontro, fra gli stessi ed alcuni granatieri, conclusosi con due morti. Dopo un’inchiesta curata dal Gen. Di Robilant, viene deciso il ritiro immediato dei granatieri dalla città. Il 18 agosto i granatieri, dopo aver ricevuto il saluto di commiato dal dott. Grossich, abbandonano la città.
Mi sembra opportuno ricordare che, alla partenza, il reparto dei granatieri raggiunse il Giardino Pubblico: colà trovarono un grande Tricolore disteso a terra, che il popolo aveva dispiegato per impedire la loro partenza. Purtroppo gli ordini erano tassativi e il Gen. Grazioli, in testa ai suoi baldi soldati, superò questo romantico sbarramento. Dai reparti si levò, alto, un grido: “Fiume o morte – lo giuriamo”.
Raggiunta Ronchi, ove erano stati assegnati provvisoriamente, alcuni ufficiali prepararono l’Impresa (per inciso ricordiamo i nomi dei sette giurati di Ronchi: Riccardo Fassetto, Vittorio Rusconi, Claudio Grandjacqnet, Enrico Bricchetti, Attilio Adami, Rodolfo Cianchetti e Lamberto Ciatti; collegati, a Fiume con Giovanni Host-Venturi, e per gli altri, con il capitano Sovera). Dopo diversi tentativi, i giurati si rivolsero al Poeta Soldato Gabriele D’Annunzio il quale, appunto, il 12 settembre 1919, da Ronchi, puntò su Fiume che tenne, pur con alterne vicende, fino al Natale di Sangue del 1921.
Mi scuso se mi sono dilungato con queste brevi notizie storiche ma era doveroso. Ringrazio le autorità, le personalità e gli amici che ci hanno manifestato qui con la loro presenza, il proprio affetto.
Concludo, infine con alcuni versi della nostra amata canzone: “Cantime Rita, cantime bela, della soave dolce favela, che xe l’orgoglio de ogni fiuman, cantime Rita in Italian.” Grazie.”
Sono seguiti gli indirizzi di saluto del Sindaco di Ronchi dei Legionari , dott. Roberto Fontanot, e dell’avv. Paolo Sardos Albertini ; ha preso quindi la parola il Sottosegretario on. Roberto Menia.
Alla fine della cerimonia, si è proceduto con l’accensione dell’impianto di illuminazione del monumento, finanziato dalla Sezione di Fiume della Lega Nazionale e realizzato dalla ditta Ocem di Staranzano con la collaborazione del Comune di Ronchi dei Legionari.
Cav.uff. Aldo Secco
Presidente della Sezione di Fiume della Lega Nazionale
(seguono alcune fotografie delle cerimonie)