Pienamente riuscito il pellegrinaggio dell’Unione degli Istriani alla Foiba di Corgnale
Lacota: “Finalmente è stato possibile deporre dei fiori in un clima di civile libertà”
Ha avuto luogo oggi la commemorazione sulla Foiba Golobivnica di Corgnale di Divaccia organizzata dall’Unione degli Istriani – Libera Provincia dell’Istria in Esilio a compimento dell’analoga cerimonia che era stata incivilmente e vergognosamente impedita da un gruppo di esagitati travestiti da partigiani titini lo scorso 28 febbraio.
La preparazione della commemorazione
Come nella precedente occasione, l’Unione degli Istriani si era attivata con l’assistenza e per tramite del Consolato Generale d’Italia a Capodistria al fine di ottenere le opportune autorizzazioni allo svolgimento della commemorazione. La risposta della polizia è stata però stavolta una lettera che dichiarava come alcuna autorizzazione fosse necessaria, ai sensi della vigente legislazione slovena, poiché, appunto, si trattava di una commemorazione priva di bandiere e simboli politici o associativi di sorta.
La Segreteria dell’Unione degli Istriani aveva quindi provveduto a raccogliere le adesioni per la partecipazione tra i propri soci, superando abbondantemente la soglia delle 200 unità ma, volendo mantenere il tono dell’evento sui livelli della precedente commemorazione, la Presidenza aveva voluto limitare il numero dei partecipanti in delegazione ai passeggeri di un pullman da una cinquantina di posti.
Le adesioni ufficiali
Nei giorni precedenti il 23 maggio, il Sindaco di Trieste comm. Roberto Dipiazza aveva preannunciato la sua personale presenza alla commemorazione, salvo poi non essersi presentato alla partenza.
La conferenza dei capigruppo in Consiglio Comunale aveva deliberato l’altro ieri all’unanimità di inviare una delegazione ufficiale in rappresentanza del Consiglio Comunale. Il Presidente del Consiglio Sergio Pacor, impossibilitato per concomitanti impegni a Gorizia, aveva delegato il Consigliere Andrea Pellarini (PDL, area AN) quale rappresentante ufficiale e con lui hanno preso parte alla cerimonia il Consigliere Salvatore Porro (Gruppo Misto) ed il consigliere Lorenzo Giorgi (PDL, area FI).
In rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia era presente invece il Consigliere Edoardo Sasco (UDC), mentre prendeva parte alla cerimonia anche il Consigliere provinciale Arturo Governa (PDL, area AN).
Sul luogo della cerimonia, accanto al servizio d’ordine della polizia slovena, erano presenti per tutta la durata della commemorazione presso la Foiba Golobivnica il Console Generale d’Italia a Capodistria Carlo Gambacurta con il viceconsole Antonio Silvi.
Il Sottosegretario on. Roberto Menia ha partecipato alla commemorazione raggiungendo la Foiba di Corgnale con un mezzo proprio, dovendo partire per Roma in tarda mattinata.
La contro-commemorazione dell’associazione antifascista triestina “Promemoria”
Oltre ai numerosi appelli comparsi sulla rete nei siti e nei blog dell’antifascismo militante italiano e sloveno incitanti al raduno a Corgnale, nei giorni precedenti la commemorazione l’associazione “Promemoria” di Trieste, presieduta dal noto negazionista Sandi Volk, aveva voluto organizzare una nuova contro commemorazione ma, a quanto sembra dalle evidenze in rete, la polizia slovena non l’aveva autorizzata. Gli esponenti della minoranza slovena di Trieste, quindi, hanno ripiegato su una commemorazione parallela e contemporanea da tenersi su un cippo dedicato ai caduti nella lotta partigiana.
La delegazione dell’Unione degli Istriani
La delegazione dell’Unione degli Istriani era guidata dal presidente Massimiliano Lacota e dal vicepresidente Enrico Neami. Presenti anche numerosi presidenti delle Famiglie dell’Unione degli Istriani, mentre numerose le presenze di esuli residenti fuori regione, in particolare dalle zone della Lombardia e dalla capitale. Da Roma è appositamente giunto Enrico De Cristofaro, figlio dell’allora segretario comunale a Corgnale e testimone, per il tramite di suo padre, dei numerosi eccidi commessi dopo l’8 settembre proprio nel luogo della commemorazione.
L’arrivo a Corgnale di Divaccia
Il pullman dell’Unione degli Istriani, partito poco dopo le nove da piazza Oberdan come da programma, ha rapidamente raggiunto l’altipiano carsico e l’abitato di Basovizza per proseguire oltre confine in direzione di Corgnale. Lungo il percorso si sono accodate alcune autovetture e mezzi privati che hanno seguito la delegazione ufficiale raggiungendola sul luogo della cerimonia, facendo salire il numero dei presenti a più di un centinaio.
Appena giunti nel centro del villaggio carsico, gli esuli si sono ritrovati di fronte ad uno striscione provocatorio, scritto in italiano, con la dicitura cubitale “Bilinguismo a Trieste come in Istria”. Il pullman è stato però repentinamente accolto dalla polizia slovena – stavolta dimostratasi all’altezza della situazione – che ha scortato la delegazione fino al punto percorribile più vicino alla Foiba, garantendo lo svolgimento regolare della commemorazione.
Il cartello di divieto di transito per le autocorriere sulla vecchia strada provinciale che costeggia l’imboccatura della Foiba, come noto comparso il giorno precedente la commemorazione del 28 febbraio e presente sino a ieri pomeriggio, era miracolosamente sparito.
La commemorazione
Come già preannunciato in conferenza stampa ieri dal Presidente Lacota, l’area della Foiba Golobivnica, situata su una proprietà privata, è stata recintata con filo spinato il giorno prima della commemorazione del 28 febbraio scorso, impedendo di fatto l’accesso all’imboccatura.
Infatti, scesi dal pullman, i partecipanti al pellegrinaggio si sono radunati sulla stradina di campagna che rasenta (la distanza minima della cavità dal sentiero è di pochi metri) la foiba, ascoltando una breve prolusione di Lacota. “In questa foiba qui davanti a noi si trovano i resti di vittime di varie nazionalità, tra cui cittadini italiani prelevati da Trieste e dal circondario durante i 40 giorni di occupazione jugoslava di cui in questo periodo ricorre il 64° mesto anniversario” ha rimarcato “ma anche spoglie di cittadini del posto. Ciò è confermato da testimonianze e da precise circostanze documentate che hanno consentito alla Commissione governativa slovena per il recupero delle fosse comuni di iscrivere la Foiba Golobivnica nel registro delle fosse comuni riconosciute dalla repubblica slovena quale luogo di sepoltura di civili italiani e sloveni”.
Lacota ha poi rivelato che nel recente incontro a Lubiana con il presidente della Commissione slovena stessa, il dott. Jože Dežman, ha confermato la disponibilità dell’Unione degli Istriani al sostegno, anche finanziario, nella realizzazione del progetto che prevede il recupero delle salme a Golobivnica ed i necessari accertamenti per designare la nazionalità delle vittime.
Infine, ringraziando poi i delegati del Comune di Trieste, il rappresentante della Regione Friuli Venezia Giulia ed il Sottosegretario Roberto Menia, Lacota ha risposto ad alcune domande dei giornalisti riaffermando che per le “malefatte del fascismo, quelle vere ed anche quelle presunte, l’Italia ha pagato il conto con il Trattato di Pace, scritto secondo le volontà anche della Jugoslavia, mentre per le colpe del comunismo e della liberazione ed i massacri compiuti nel dopoguerra, nessuno sinora ha mai pagato o chiesto scusa”.
Sono seguite poi alcune preghiere, recitate dal Consigliere comunale Salvatore Porro, e la deposizione di fiori, lanciati oltre il filo spinato, in direzione della voragine.
Sulla via del ritorno a piedi verso l’imbarco sul pullman, da parte di alcune persone si sono levate grida ed urla in lingua italiana contro Fini ed il fascismo, ma i più affinati d’udito hanno sentito in sloveno anche un “prokljeti fašisti” (letteralmente “maledetti fascisti”).
Alle 9.50 i pullman e le auto private intervenute si sono mosse alla volta di Trieste. A nemmeno un chilometro di distanza era terminata anche la contro-commemorazione organizzata dall’associazione triestina antifascista Promemoria.
UNIONE DEGLI ISTRIANI
La fotocronaca è disponibile sul sito internet (www.unioneistriani.it).