Il 23 maggio di ogni anno si ricordano i tristi fatti del 1915. A Trieste, in quella notte, a seguito della diffusione della notizia della Dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria, venivano date alle fiamme la sede de "Il Piccolo", della Società Ginnastica Triestina, del caffè San Marco, Milano ed Edison, luoghi colpevoli di ospitare, secondo le autorità dell'epoca, attività di matrice irredentista.
In tale contesto non può essere dimenticata la devastazione che a Trieste si abbattè anche sulla Lega Nazionale.
Vennero presi di mira la sede di via Nuova, ora via Mazzini, e il Ricreatorio di San Giacomo, invasi e incendiati. Venne inoltre imposto lo scioglimento del Sodalizio, furono chiusi d'autorità tutti gli istituti e le realtà allo stesso afferenti e alcuni di essi vennero dati alle fiamme; venne sequestrato tutto il patrimonio, dato in amministrazione ad un commissario dell'Imperial Regio Governo.
Gli autori degli atti violenti e vandalici furono diverse decine di persone, forse un centinaio, ignote, ma identificate nelle ricostruzioni storiche come manifestanti reclutati nei quartieri popolari di Cittavecchia, Barriera e San Giacomo (elementi lealisti, provenienti per lo più dal ceto impiegatizio, e donne e uomini di ceto popolare, spesso disoccupati, mossi da un sentimento misto fra attaccamento all’Impero e anelito di rivalsa sociale) e tra le fila della Lega patriottica della gioventù, non destinata al fronte della Galizia. Certi, invece, sembrano i mandanti, ovvero i comandi militari asburgici i quali poterono pianificare e organizzare la spedizione, godendo della protezione della polizia.
Per ulteriori informazioni sui fatti del 1915: Pillole di Storia: 103 anni fa venivano devastati e incendiati la sede della Lega Nazionale e altri luoghi simbolici triestini, rei di essere filo-italiani