Pochi giorni fa è stata redatta una lettera, sottoscritta e patrocinata anche da consiglieri comunali e regionali di una certa parte politica, nella quale, esprimendo la contrarietà alla mozione del Consiglio Regionale contro il finanziamento con fondi pubblici al negazionismo di Foibe ed Esodo, la Lega Nazionale è stata definita “Ente privo delle necessarie credenziali di competenza e serietà sul terreno della ricerca storica” al quale sarebbero state affidate, in modo quindi del tutto arbitrario e infondato, “la cura e la gestione del Museo del Risorgimento di Trieste” (permetteteci di ricordarlo, prima di tale incarico in stato di abbandono e inaccessibile al pubblico).
Questo è il documento a cui facciamo riferimento:
«I sottoscritti cittadini e studiosi esprimono la propria indignazione per il tentativo da parte della maggioranza del Consiglio regionale di mettere sotto tutela la libera ricerca storica cercando di imporre con la mozione numero 50 del 7 febbraio 2019 una visione di parte delle vicende della Venezia Giulia con particolare riguardo al tema delle foibe e dell’esodo, tanto da elevare il pregiudizio e la disinformazione al rango di verità storica; manifestano la loro stima per l’opera di ricerca e di informazione che da anni l’IRSML (ora IRSREC) sta svolgendo sui temi del confine orientale, e il loro pieno apprezzamento per l’equilibrato “Vademecum per il Giorno del ricordo”, utilissimo strumento di approfondimento culturale, che va tra l’altro a collocarsi nel solco delle conclusioni della Relazione della Commissione mista storico-culturale italo slovena; condannano la torsione revisionistica che caratterizza, sul terreno della storia, l’impegno del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste (che, con congruo finanziamento, assegna ad Ente privo delle necessarie credenziali di competenza e serietà sul terreno della ricerca storica, ovvero alla Lega nazionale, la cura e la gestione del Museo del Risorgimento di Trieste); sensibilizzano coloro che hanno a cuore la libera ricerca sul distorto uso politico della storia di cui si fanno portatori singoli individui e forze politiche impregnati di velenose nostalgie.
Fulvio Senardi, Walter Chiereghin, Fabiana Martini, Adriana Medeot, Peppe Dell’Acqua, Enzo Santese, Elsa Fonda, Roberto Curci, Tatiana Ciuk, Luca Giuseppe Manenti, Luciano Santin, Aurelio Slataper, Silva Bon, Patrizia Pizzul, Nordio e Luca Zorzenon, Silvia Redditi, Pietro Spirito, Renzo Sanson, Nadia Danelon, Marko Kravos, Dusan Jelinčič, Roberto Barocchi, Claudio Grisancich, Maria Teresa Bassa Poropat, Giuliana Gressani, Aldo Famà, Viviana Novak, Pietro Egidi, Franco Vecchiet, Gianni Cimador, Sandro Pecchiari, Umberto Laureni, Fulvio Salimbeni, Roberto Dedenaro, Luciana Conelli, Pierluigi Sabatti e Roberto Pagan.».
Questa la replica di uno dei due storici che si occupano, con dedizione, passione e competenza, al Museo del Risorgimento:
“Questa mattina, su Il Piccolo, nell’appello di storici e personalità varie contro la mozione regionale che vorrebbe negare contributi pubblici ai “riduzionisti-negazionisti” delle foibe (e nella vicenda si è poi inserita inopinatamente la figura di Raoul Pupo, il maggior esperto a livello nazionale della questione) si è inserito, anche qui inopinatamente, un passaggio, francamente ridicolo sulla gestione del Museo del Risorgimento affidato alla Lega Nazionale, giudicata priva di competenze storiografiche. Ora chi pontifica per anni ha fatto si che il museo fosse aperto solo il martedì su richiesta: cioè mai. Con la Lega è aperto 4 giorni alla settimana per 7 ore con estensioni anche per gli altri giorni come sarà per la settimana di Pasqua. Inoltre non è la Lega Nazionale quella che deve garantire competenza, ma le persone a cui la Lega affida la gestione: ovvero il giovane storico Andrea Vezzà (autore già di vari libri e mostre) e il sottoscritto, autore di un centinaio di pubblicazioni, protagonista di centinaia e centinaia di conferenze in varie città italiane, in Francia, in Slovenia e in Croazia, e segretario per quasi vent’anni dell’Istituto per la storia del Risorgimento. Inoltre da anni impegnato nel servizio didattico risorgimentale e autore già nel 1997 del progetto didattico per il museo del Risorgimento. Ora dunque l'”incompetente” Lega Nazionale è tanto incompetente da affidare l’incarico ad uno dei maggiori esperti cittadini di storia del Risorgimento, cioè (senza falsa modestia) al sottoscritto. Certo che i giudizi delle tante persone che ho accompagnato (e le proff. che mi dicono”lei è fantastico”) garantiscono in tal senso.” (Diego Redivo, storico)
Andrea Ferrarato, componente della Giunta di Presidenza della Lega Nazionale, ha espresso la sua amarezza: “È stato pubblicato, sul locale quotidiano, nella giornata odierna, un articolo che, per ciò che concerne una determinata affermazione, lascia un retrogusto amaro nella bocca. Stante il fatto che, in primis, non si riesce a comprendere come la gestione del Museo del Risorgimento, demandata alla Lega Nazionale dal Comune di Trieste, possa avere una pregnante attinenza alla bagarre creatasi intorno alla questione del Vademecum relativo a Foibe e Questione Orientale, resta il dispiacere e l’amarezza per le parole indirizzate a tale sodalizio. Sarebbe inoltre cosa opportuna giustificare determinate affermazioni, senza inserirle in un contesto del tutto avulso dall’attività che, da molti e con dedizione, viene svolta quotidianamente per rendere a tutti, anche agli stessi sottoscrittori delle critiche, fruibile un interessante scrigno della storia delle nostre terre. Che dire: un gran dispiacere”.
L’operato e la Storia della Lega Nazionale sono stati difesi anche da Fratelli d’Italia, che ha rilasciato la seguente nota: “Capiamo l’operazione politica di voler attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul vademecum dell’IRSEC per non voler parlare della necessità di non dare soldi pubblici a ben altre opere che negano Foibe, Esodo e addirittura il martirio di Norma Cossetto, ma lascino fuori da questa operazione la Lega Nazionale di Trieste. È addirittura avvilente dover spiegare a lor signori che la Lega Nazionale è un’associazione che a Trieste esiste dal 1861 e che da sempre lotta per la promozione della cultura italiana di Trieste e della Venezia Giulia e per il ricordo e l’analisi della storia di queste terre”. La segreteria del partito aggiunge inoltre: “Vogliamo ricordare che il primo lavoro storiografico serio sulle foibe, è stato edito proprio dalla Lega Nazionale e scritta dal dott. Roberto Spazzali, docente e laureato in storia. Soprattutto la Lega Nazionale è associazione insignita della Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’Arte (tra l’altro da parte del Presidente Saragat, antifascista vero e non come gli antifascisti da salotto buono di oggi). Evidentemente certi argomenti sono ancora tabù e ancora dopo settant’anni non c’è serietà e intelligenza per ammettere le verità e le colpe di una parte politica, ancora oggi difesa ciecamente da una sinistra ormai senza senso”.