Alcune osservazioni sul “Vademecum per il Giorno del Ricordo”

  • manca assolutamente la chiara ed esplicita indicazione del «terrore rivoluzionario»,  realizzato dal Comunismo di Tito, come causa determinante di foibe ed esodo
  • coerentemente a tale omissione risulta assente ogni riferimento al fatto che nella primavera del ’45 furono sterminati migliaia di Italiani, ma anche decine di migliaia di Sloveni e centinaia di migliaia di Croati: sempre ad opera dei Comunisti di Tito, sempre in nome del «terrore comunista”
  • pagine e pagine sono dedicate al «fascismo di confine», ma la rivoluzione comunista è quasi del tutto dimenticata-
  • la «strategia del terrore» finalizzata alla costruzione dello stato comunista viene pudicamente menzionata solo come «strumento strategico per l’edificazione del futuro»-
  • si illustra l’incendio del Balkan, proponendo sì una foto, ma non quella da cui risulta che le  fiamme sono scoppiate al terzo piano (e quindi per causa interna e non esterna)
  • ci si dimentica invece dell’incendio delle sedi della Lega Nazionale (ma anche della Ginnastica Triestina e del Piccolo)
  • si ignora totalmente la dichiarata volontà asburgica di cancellare la presenza italiana e di slavizzare il territorio e ciò a decorrere da quel «preciso ordine» di Francesco Giuseppe datato 12 novembre 1866 e mai revocato nel quale si disponeva di «agire in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della corona, operando per la slavizzazione di detti territori “con energia e senza riguardo alcuno”: un vero e proprio proposito di genocidio
  • la bibliografia sulle foibe, citata dal Vademecum,  omette proprio il primo lavoro storiografico su tale tema e cioè il tomo di  641 pagine edito dalla Lega Nazionale nel 1990,  a firma di Roberto Spazzali ed intitolato appunto «FOIBE, un dibattito ancora aperto”.
  • è del tutto ignorato il contributo determinante di William Klinger e non è neppure citata la sua opera fondamentale “Il terrore del popolo: storia dell’OZNA, la polizia politica di Tito”, proprio tale omissione inficia la serietà complessiva del Vademecum

Conclusione: il Vademecum è uno strumento tipico per parlare di Foibe ed Esodo sotto il segno del “SI’, PERO’…”.

 

Lega Nazionale