Articolo di Trieste Prima: “Rinasce il Museo del Risorgimento: aperture settimanali garantite e visite guidate“

 

 

 

 

Sottoscritta una nuova convenzione fra Comune di Trieste e Lega Nazionale di Trieste. Da giovedi 28 giugno in vigore il nuovo orario

 
Il Civico Museo del Risorgimento, con l’attiguo Sacrario di Guglielmo Oberdan, rinascono a nuova vitafinalmente aperti e visitabili per un congruo numero di ore e di giornate (finora vi si poteva accedere solo il martedì mattina e previa prenotazione telefonica!), con degli storici a disposizione per lo svolgimento di visite guidate, e in un’ottica di specifica attenzione verso le giovani generazioni e il turismo scolastico, con l’ambizioso obiettivo di contribuire a una decisa ripresa del valore dell’insegnamento della storia (in primis la “storia patria” ovvero quella delle proprie terre) la cui conoscenza è sempre più spesso, purtroppo, davvero molto carente.
Tutti aspetti questi che, tra l’altro, concorreranno in misura decisiva non solo a reinserire con piena dignità il Museo del Risorgimento nel circuito degli altri Musei cittadini ma anche a introdurlo a tutti gli effetti (anche di supporti economici e di contribuzioni) nel Sistema Museale Nazionale e nel corrispettivo Sistema Regionale i quali richiedono, per esservi ammessi, la sussistenza di alcuni standard qualitativi e requisiti minimi di operatività e pubblica fruibilità.
Questi i tratti essenziali della nuova convenzione sottoscritta fra Comune di Trieste e Lega Nazionale di Trieste, a seguito della recente correlata deliberazione approvata dalla Giunta Municipale, relatore l’Assessore alla Cultura Giorgio Rossi e avente come oggetto appunto la promozione del Museo del Risorgimento e del Sacrario di Guglielmo Oberdan, quali siti significativi della storia cittadina e nazionale.

Siti da rilanciare anche mediante il loro inserimento in un itinerario integrato di visite e percorsi didattici inerenti i luoghi e gli eventi storici più recenti, fino a quelli del secondo dopoguerra; luoghi che – dalla Foiba di Basovizza, al Campo Profughi di Padriciano, al Magazzino 18, al Civico Museo della Civiltà Istriana Fiumana Dalmata e alla Risiera di San Sabba – fanno già costantemente registrare numeri molto elevati di visitatori, anche di età scolastica, e rispetto ai quali le precedenti vicende risorgimentali, della Trieste italiana, mazziniana e liberale sotto il dominio austriaco, del sacrificio di Oberdan, dell’Irredentismo e poi del volontarismo nella Prima guerra mondiale possono legittimamente costituire un antefatto e funzionalmente correlarsi.

Tanto più che proprio uno tra i principali di questi siti, il Sacrario della Foiba di Basovizza con l’annesso Centro di documentazione, è già gestito con successo, fin dal 2006, proprio dalla Lega Nazionale in convenzione con il Comune (che ne è il titolare), con efficacia di risultati e con il conseguente accesso di circa ben 100.000 visitatori all’anno, dei quali il 60% è costituito da studenti.
Sulla base delle suddette premesse, i contenuti e gli obiettivi più immediati della nuova “convenzione per la gestione in forma coordinata e integrata dello spazio espositivo permanente e delle attività del Museo del Risorgimento e Sacrario Guglielmo Oberdan” sono stati illustrati nella sede del Museo, in via XXIV Maggio 4 (piazza Oberdan), nel corso di una conferenza stampa cui sono intervenuti lo stesso Assessore Giorgio Rossi con la collega di Giunta delegata all’Educazione Angela Brandi, la direttrice del Servizio Musei e Biblioteche del Comune Laura Carlini Fanfogna con il responsabile dei Musei storici e artistici Stefano Bianchi e la coordinatrice del de Henriquez, Risorgimento e Archivio di Storia Patria Antonella Cosenzi, e per la Lega Nazionale il presidente Paolo Sardos Albertini, il professor Adriano De Vecchi e i due giovani storici Andrea Vezzà e Diego Redivo incaricati della nuova concreta gestione del Museo, compresa l’apertura della struttura, l’accoglimento dei visitatori, le visite guidate.
E proprio a proposito dell’apertura, principale “vexata quaestio” della gestione precedente, è stato annunciato che adesso, a partire cioè da giovedì 28 giugno, essa sarà garantita per quattro giorni alla settimana, da giovedì a domenica (comprendendovi quindi l’intero fine settimana), dalle ore 10 alle 17. In sostanza quindi con ben 28 ore alla settimana rispetto alle “quasi zero” del regime fin qui vigente.

In proposito l’Assessore Angela Brandi, esprimendo la sua più viva soddisfazione per l’importante novità, ha rimarcato – anche leggendo una vera e propria “raccolta” di messaggi di protesta di turisti italiani sconcertati per la difficoltà di accesso al Museo, ripetutamente apparsi sul sito Tripadvisor – come «la sostanziale inaccessibilità a un Museo come questo, così legato alla storia del patriottismo triestino e nazionale, fosse davvero una macchia grave». «Confidiamo ora in queste nuove scelte di politica culturale e museale, che possano ridare – ha detto – nuova dignità a strutture storiche e di così grande pregio e significato come il nostro Museo del Risorgimento (sorto, ricordiamo, nel 1934, al posto della grande ex caserma austriaca che vide la detenzione e quindi l’esecuzione di Oberdan, n.d.r.). Garantendone nel contempo – ha concluso l’Assessore comunale all’Educazione – non solo l’apertura ma lo sviluppo di tutta una serie di attività di studio e di ricerca specificamente rivolte alle scuole e alle giovani generazioni, dai laboratori per le classi alle visite guidate “ritagliate” a misura del “circuito” delle gite scolastiche nel quale ora, finalmente, anche questo fondamentale museo triestino potrà rientrare».

Prima di lei, in apertura, il competente Assessore alla Cultura Giorgio Rossi aveva esordito sottolineando come «non poteva più essere che un luogo così rappresentativo della storia e dei sacrifici compiuti in questa Città in nome della Patria rimanesse ancora oggetto di disinteresse, chiusura, trascuratezza. Soprattutto per questo sono felice di consegnare oggi le chiavi di questo prezioso Museo a una associazione fra le più benemerite e ricche di storia della nostra città quale è la Lega Nazionale. Sapendo anche di affidarci in tal modo a delle mani esperte e sperimentate, come anche la più che positiva gestione del Sacrario della Foiba di Basovizza e del suo Centro di documentazione stanno a dimostrare».
«Ma non ci limiteremo a riaprirlo questo Museo. Intendiamo anche, in tempi brevissimi, affidare a un architetto esperto un progetto di complessiva “rivisitazione” degli ambienti e delle esposizioni, in modo tale – ha concluso Rossi – da ancor meglio valorizzare la ricchezza dei reperti presenti oltre che il Sacrario e l’ambito simbolicamente fondamentale della Cella di Oberdan».

E proprio a proposito della figura di Guglielmo Oberdan e del suo martirio, il presidente della Lega Nazionale Paolo Sardos Albertini ha evidenziato tutta la basilare importanza sua e della sua drammatica vicenda: «Il ruolo di Oberdan non va assolutamente delimitato e ridotto alla storia, pur emblematica e terribile, di un singolo individuo. Al contrario, il suo ruolo e la sua tragica e insieme gloriosa vicenda assunsero un’importanza enorme, assoluta. Senza Oberdan e il suo sacrificio, molto probabilmente l’irredentismo triestino – ha detto Sardos – non sarebbe mai “decollato”, non avrebbe mai preso la forza rilevante e crescente che poi lo caratterizzò come un “attore” politico e sociale di primo piano».

«Anche per questo aspetto di grande rilievo storico, assieme alla riapertura del Museo del Risorgimento è fondamentale – ha rimarcato Sardos Albertini – la valorizzazione del Mausoleo di Oberdan e il “racconto” della sua particolare vicenda, in special modo per quanto riguarda le scuole».
E mentre la direttrice dei Civici Musei e Biblioteche Laura Carlini Fanfogna ha ribadito la grande valenza della riapertura con orari finalmente adeguati e rispondenti ai già ricordati criteri sui requisiti minimi e standard qualitativi necessari per la partecipazione a pieno titolo nel Sistema Museale Nazionale, il professor De Vecchi, da sperimentato docente, non ha mancato di sottolineare l’assoluta necessità di ridare il debito spazio allo studio della storia nelle scuole, e in tal senso anche il “nuovo” Civico Museo del Risorgimento potrà giocare una parte non trascurabile.
Oltre, come detto, all’apertura e chiusura del Museo e alle visite guidate, tra i compiti dei nuovi “gestori” vi sarà la messa a disposizione dei visitatori e delle scuole di materiale illustrativo e storico, in forma bibliografica e/o audiovisiva (in consultazione oppure messo in vendita), la promozione di mostre specifiche e di eventi collaterali (previo accordo con il Servizio Musei e Biblioteche del Comune), la manutenzione ordinaria del Museo, nonché il “mantenimento in funzione dell’apposito contenitore per la raccolta delle offerte volontarie”, posto che l’ingresso rimarrà di norma gratuito.

 

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