Marco Barone, noto esponente dell’estrema sinistra isontina, è incappato in un grave infortunio.
La sua forsennata campagna anti D’Annunzio (nella quale ha convolto il post titoista Mesic) risulta infatti totalmente dimentica di un dato di fatto fondamentale: il giudizio esplicitamente positivo sull’impresa di Fiume formulato da due mostri sacri della storia e del pensiero comunista, Antonio Gramsci e Vladimir Ulianov Lenin.
Compagno Barone, pretendere di sconfessare ora i compagni Gramsci e Lenin è, a dir poco, gravissimo atto di “revisionismo storico”.
Urge, al più presto, seria e convinta autocritica.
Paolo Sardos Albertini