Territorio Libero di Trieste: nessun fondamento giuridico

Il tema del”Territorio Libero di Trieste” è improvvisamente tornato d’attualità.

Qualcuno se ne è fatto paladino, occupando generosamente la cartellonistica cittadina.

Per evitare troppi equivoci (e magari speculazioni) può forse meritare qualche semplice puntualizzazione.

 

1. E’ sicuramente vero che il Trattato di Pace del ’47 prevedeva tale nuova entità statuale (sul territorio che va da Lisert al Quieto), ma  condizionava la sua nascita alla nomina, da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, di un Governatore.

 

2. Poiché tale nomina non è mai stata fatta ne è derivato che il Territorio Libero di Trieste mai è venuto in essere, sicchè lo Stato Italiano mai ha trasferito la sovranità su tale territorio al nuovo soggetto statuale (come sarebbe dovuto avvenire in forza del Trattato).

 

3. Con il Memorandum di Londra del ’54 Inghilterra e Usa, che amministravano la cosiddetta Zona A (dal Lisert a Muggia), hanno trasferito alla Stato italiano tale amministrazione su tale territorio (includente Trieste) che così è ritornato ad essere pienamente Italia, sia per la sovranità (mai cessata) che per l’amministrazione (così recuperata).

 

4. Per il restante territorio, la cosiddetta Zona B (da Muggia al Quieto), il Memorandum ha previsto l’amministrazione civile jugoslava; sarà solo con il Trattato di Osimo che avverrà la cessazione della sovranità italiana a favore della Jugoslavia.

 

5. Ciò premesso è chiaro che il territorio già destinato al T.L.T. è attualmente, a pieno titolo, in parte Italia ed in parte Slovenia e Croazia (in quanto subentrate alla Jugoslavia); la pretesa di far nascere, oggi, quel Territorio Libero di Trieste (che mai ebbe a nascere) risulta privo del benchè minimo fondamento giuridico e
politico ed in palese contrasto con i minimi criteri di semplice buon senso tanto da risultare quasi imbarazzante il doverlo affermare.