16 SETTEMBRE 66° ANNIVERSARIO DELLA SECONDA REDENZIONE DI GORIZIA

Il 16 settembre prossimo, ricorrerà il 66° Anniversario della seconda redenzione di Gorizia. La sezione di Gorizia della Lega Nazionale ha organizzato per le ore 18.30 in  la presentazione, presso la sala del Caminetto dell’UGG, del documentario “LA STORIA DEL BERSAGLIERE”, lettere, immagini e ricordi di un  giovane bersagliere durante la prima guerra mondiale  in un percorso che va dalle montagne della Carnia passando per gli scenari del Tarvisiano arrivando alle suggestioni del Carso tra spazi espositivi, recuperi architettonici e musei all’aperto. Alla presentazione seguirà una conferenza con l’intervento di uno storico e non mancherà un intervento a ricordo della Redenzione.

 

Pubblichiamo di seguito un intervento del Vice Presidente della sezione goriziana della Lega Nazionale, Guido Mondolfo, su questa importante data.

 

“Sono passati tanti anni 66 per l’esattezza, e non è senza commozione profonda che si prende la parola, forse riprendendo per un certo momento , un discorso che non fu interrotto, ma che fu soltanto sopito: i giovani di allora, i pochi rimasti, si risentono ancora giovani come allora, guardano al ricordo di quelle giornate, di quelle battaglie, di quegli ideali con gli occhi incantati dei vent’anni, perchè quel ricordo è dentro di noi, fa parte di noi stessi, è un momento incancellabile, determinante della nostra vita. Il momento dei vent anni  quando anche noi fummo contestatori.

Contestammo in nome d’Italia quella che poteva essere l’uggiosa tetraggine di una disfatta, quella che poteva essere la situazione di depressione di un’ occupazione straniera, forse obliando la nostra più profonda devozione, la nostra volontà di rimanere italiani. Allora la contestazione aveva un valore ideale, portava per tutti un solo nome, quello della Patria, che si riconquistava giorno per giorno, ora per ora, dalla triste discesa e rovina della disfatta; che si riconquistava per volontà di giovani, per poter dire che veramente si ricostruiva non soltanto dalle macerie materiali della guerra, ma sopratutto nello spirito, che stava rinovellandosi, per consentire di ritrovare noi stessi. ” Queste le parole di Carlo PEDRONI presidente dell’ ASSOCIAZIONE  GIOVANILE  ITALIANA ( A.G.I. )

Allora si era nell’ estate del 1945 la città era prostrata nell’assoluta incomprensione di tutto il resto della nazione; la città sembrava non poter avere più nemmeno il diritto alla speranza. Morti nelle foibe tanti cittadini, morta la speranza nei cuori. E fu proprio in quella stagione che i giovani presero l’iniziativa; i giovani ritornati dai campi di battaglia, reduci dalla guerra, i giovani che uscivano dai banchi di scuola che praticamente non avevano un passato qualificabile politicamente, i giovani che potevano guardare avanti, interpretare l’animo dei goriziani,e la volontà della città che non voleva morire. A nessuno fu mai chiesto come  come la pensasse partiticamente, ma a tutti fu chiesto di pensare e di operare esclusivamente nel  nome dell’ Italia. 
Ricordare ora i giorni che seguirono penso facciano parte della storia della grande maggioranza dei goriziani del tempo.
E venne il 16 settembre.
Una città scese nelle vie, nelle piazze di Gorizia a manifestare la sua gioia per la Patria alfine ritrovata. Piazza della Vittoria è stracolma. Calano dal palazzo della prefettura le bandiere inglese e americana. Viene tolta la targa del  GMA. Sale sul pennone la bandiera tricolore. E poi in tanti cantando le vecchie canzoni salimmo al castello per la cerimonia conclusiva. Erano quasi le 13  quando la nostra bandiera tornò a sventolare sul castello di Gorizia.
Fu scritto : ”  Il nostro sguardo poteva vagare nella commozione  e nel pianto sulle valli non più nostre , e andare  più in là sulle giulie non  più ultime  torri  smaglianti della Patria.  Ma  sentivamo  che per quel tricolore  che saliva sul pennone del Castello, incominciava  per Gorizia una vita nuova.
Era il raggio del sole d’Italia  che baciava il tricolore che saliva; e lasciateci pensare  che una favilla di quel raggio si sia cristallizzata  nella medaglia d’oro  che fu concessa a Gorizia  con la data finale del 1947. Medaglia d’oro  che copre un arco di tempo  dal 1848 al 1947, che nasce con Ascoli  e finisce con i giovani dell’ AGI . Finisce  per rinnovarsi e proiettarsi nel futuro , certi  che la vita dei popoli  deve trovare il suo sviluppo  nella pace e nell’ amore  verso la nostra terra  che abbiamo tanto amato  e per la quale abbiamo dato e offerto le pagine migliori della nostra vita.”